Fonti del Viminale hanno reso noto che una busta contenente un proiettile calibro nove, indirizzata a Matteo Salvini, è stata intercettata dal Centro di smistamento postale di Roma ed è stata quindi sequestrata dagli artificieri della polizia. Ad insospettire gli investigatori la mancanza dei consueti riferimenti postali sulla missiva, da cui è scaturita la decisione di fermare il pacco per comprendere quale fosse il contenuto. Nella busta, è stato trovato solo il proiettile, nessun messaggio né sigla di rivendicazione. La reazione del segretario federale della Lega non si è fatta attendere: “Non mi fanno paura e non mi fermo, più che da una politica spesso ipocrita, confido nella solidarietà di milioni di italiani perbene che si esprimeranno con il voto di domenica”, queste le parole di Salvini.
Solidarietà che intanto è giunta al leader Leghista dal compagno di partito e ministro per la Famiglia e le Disabilità, Lorenzo Fontana, che sui social ha scritto “Non c’è minaccia che potrà scalfire la forza delle idee ed il tuo coraggio”. Il presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini ha invece dichiarato che si tratta di un "segnale gravissimo che rappresenta il culmine della preoccupante escalation di una campagna elettorale avvelenata dall’odio, con un clima di scontro politico in cui riprendono corpo e vigore le pulsioni eversive". Il Governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino del Partito Democratico ha parlato di "vergognoso atto intimidatorio" ed ha espresso la sua “condanna più netta e la solidarietà nei confronti del ministro”.
Negli scorsi giorni altre buste con proiettili erano state recapitate al sindaco di Torino Chiara Appendino e ad alcuni magistrati della città sabauda. In questo caso l'origine delle minacce è stata fatta risalire ai gruppi anarchici.

Davide Fifaco

Foto: Reuters
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