Foto: Reuters
Foto: Reuters

E l’Italia sembra essere l’ultimo viaggio che il presidente della Repubblica di Slovenia uscente Borut Pahor, farà. Annunciata, infatti, per il prossimo lunedì una visita al suo omologo italiano Sergio Mattarella. Ancora prima nella giornata di sabato Pahor si recherà a visitare la minoranza slovena a Trieste; mentre venerdì, sarà a Trento dove gli verrà consegnato il "Premio Alcide De Gasperi: Costruttori d'Europa", che la Regione Autonoma di Trento assegna a coloro che si sono distinti per il loro impegno nella costruzione della convivenza europea.

D’altronde la sua presidenza si è sicuramente distinta per il suo lavoro volto alla riconciliazione tra le nazioni e i popoli; che ha portato nel luglio 2020, a cento anni dall'incendio fascista del Narodni Dom di Trieste, alla storica firma dell'atto di passaggio di proprietà di questo edificio simbolo alla minoranza slovena alla presenza dei due Capi di Stato e ancora prima alla visita congiunta alla foiba e al monumento ai fucilati di Basovizza, dove mano nella mano Pahor e Mattarella hanno posto una corona di fiori, come omaggio riconciliatorio a tutte le vittime di quel terribile frangente della storia.

Per questo motivo la visita di commiato di Pahor a Roma sembra assumere un significato particolare, anche perché lo stesso presidente ha recentemente dichiarato di essere legato a Mattarella da un rapporto particolare, che supera le purr formalità che esistono tra i capi di stato, tanto che lo scorso autunno ha deciso di conferire al suo collega italiano il più alto riconoscimento della Repubblica slovena: l’Ordine al merito straordinario.

Non si tratta probabilmente, però, del suo ultimo incontro ufficiale visto che prima del passaggio di consegne il prossimo 23 dicembre alla sua successora Nataša Pirc Musar, Pahor dovrebbe ancora incontrare a Lubiana il Presidente austriaco Alexander Van der Bellen.

Barbara Costamagna