Foto: Reuters
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La corsa alle vaccinazioni in Italia rischia di proseguire in maniera non uniforme in tutte le regioni, alcune infatti rimangono piuttosto in affanno, in particolare sulla copertura prioritaria degli over 80, i più a rischio di decesso. In altre, invece, già avviate le prenotazioni fino ai 55 anni di età: è il caso del Lazio.

Nell'ultima settimana comunque in tutto il Paese sono state inoculate 2,77 milioni di dosi, un dato che conferma una velocità di poco superiore alle 500 mila immunizzazioni quotidiane fissate nel programma del commissario Figliuolo. Si richiede quindi uno scatto in avanti soprattutto in Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna, che sono in ritardo rispetto alla media nazionale.

In Sicilia appena sette over 80 su 10 hanno ricevuto la prima dose. Ci sono oltre 120 mila anziani ancora non coperti. In Calabria sono 50 mila le persone in attesa della prima dose.

Molte persone non hanno fiducia nel vaccino AstraZeneca si è quindi aperta una discussione sulla necessità di una migliore comunicazione su questo siero, visto anche l'imminente arrivo di 7 milioni di fiale entro giugno, che rischiano di rimanere, in parte, inutilizzate. Sono tantissimi i diffidenti, ideologicamente convinti che sia meglio non vaccinarsi seppur a rischio letalità, o irreperibili perché domiciliati in piccoli Comuni di montagna privi di un’efficace rete sanitaria in grado di intercettarli.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, si sta muovendo per rinforzare il messaggio della necessità di vaccinarsi e del fatto che AstraZeneca è sicuro. Inoltre, Figliuolo ha spiegato che dopo alcuni colloqui con il Comitato tecnico scientifico dell'Aifa, il Consiglio Superiore di Sanità e l’Istituto Superiore di Sanità, si sta valutando la possibilità di usare il siero AstraZeneca anche sulle persone sotto ai 60 anni di età.

Intanto il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, è ritornato sugli assembramenti per lo scudetto dell'Inter ed ha dichiarato: “Fa male vedere piazza Duomo con 30mila tifosi urlanti, in festa, molti senza mascherina. Quelle persone hanno dimostrato di non avere un briciolo di buon senso. Vuol dire che si sottovaluta ancora troppo il rischio. Se c'erano positivi, è sicuramente avvenuto qualche contagio. Quanti, potremo dirlo solo tra due settimane”. Inoltre, Sileri si è detto favorevole alla riapertura delle Residenze Sanitarie Assistenziali ai parenti dei ricoverati, visto che sia gli anziani che il personale che vi lavora hanno la quasi totale copertura vaccinale. Ovviamente saranno necessari ingressi contingentati e tamponi all'ingresso per i visitatori.

Davide Fifaco