Foto: Reuters
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In Italia sono partite le prime vaccinazioni contro il vaiolo delle scimmie, universalmente conosciuto come Monkeypox, dopo che a fine luglio l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente inserito con allerta massima nella lista delle emergenze sanitarie globali. E se negli Stati Uniti la malattia è stata già identificata come emergenza nazionale, al momento in Italia non è prevista una vaccinazione di massa.
A dimostrazione di quanto la malattia stia diventando sempre più pericolosa, nella circolare diffusa dal Ministero della Salute si spiega che "a seguito dell'arrivo della prima tranche di donazione del vaccino antivaiolo Jynneos, da parte della Commissione Europea, si rende necessario un piano per le dosi disponibili". E in particolare, è stato stabilito che alla Lombardia andranno 2000 dosi, al Lazio 1200, le due regioni più colpite, all'Emilia-Romagna 600 e al Veneto 400.
Le categorie a rischio indicate nel documento ministeriale sono state individuate in particolare tra personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus; persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con più partner sessuali e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche.

Valerio Fabbri