Foto: wikipedia
Foto: wikipedia

Una riforma piccola, ma che segna un cambiamento epocale per la composizione del parlamento italiano.
Anche Palazzo Madama ha infatti approvato la riforma costituzionale che abbassa l’età necessaria per poter votare per il Senato. Fino a oggi la possibilità di eleggere i senatori era riservata agli over 25: i costituenti avevano previsto poteri uguali, ma regole differenti per il voto e l’accesso ai due rami del Parlamento. Per la Camera si vota al compimento del 18 esimo anno di età, e si può essere eletti solo a 25; al Senato si vota a 25 e bisogna aver compiuto 40 anni per essere eletti.
L'intenzione era di differenziare la composizione delle due Camere, che dovrebbero avere, a causa dell’età dei componenti e dei votanti, una diversa visione della società, ma la differenza di età nella base elettorale creava delle disparità fra cittadini, escludendo quelli più giovani.
Il provvedimento si compone di un solo articolo, che elimina dal primo comma dell'articolo 58 della Costituzione, le parole “dagli elettori che hanno superato il venticinquesimo anno di età”, allargando in questo modo la platea dell’elettorato attivo del Senato.
La riforma abbatte le differenze fra corpi elettorali, fissando a 18 anni l’età per l’elettorato attivo in entrambe le Camere, anche se rimane la differenza necessaria per candidarsi e farsi eleggere.
La modifica, come prevede la Costituzione per i cambiamenti alla legge fondamentale, sarà promulgata tra tre mesi, per consentire di chiedere un eventuale referendum confermativo, possibile se, come accaduto alla Camera, il provvedimento non è stato approvato con una maggioranza qualificata di due terzi dei componenti.
Al Senato invece hanno votato a favore 178 senatori, 15 si sono espressi contro e 30 si sono astenuti.
La riforma, se, come prevedibile, non ci sarà un referendum e sarà confermata, sarà operativa già alle prossime elezioni politiche, dando alle due Camere la stessa base elettorale e coinvolgendo nell’elezione dei componenti del Senato quattro milioni di giovani tra i 18 e i 24 anni.

Alessandro Martegani