Foto: EPA
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Dopo l'annuncio di Matteo Renzi delle dimissioni delle ministre di Iv, si attende di capire quali saranno le prossime mosse del premier Giuseppe Conte. Per ora il presidente del Consiglio sembra aver preso in considerazione due opzioni: quella di dimettersi per aprire il tentativo di un nuovo governo oppure quella di andare in Parlamento a verificare la sua maggioranza.

Secondo Clemente Mastella in Parlamento ci sarebbero i numeri per consentire a Conte di poter continuare a governare. In molti indicano proprio il sindaco di Benevento come colui che potrebbe trovare parlamentari disponibili a sostenere il premier dopo l'uscita dalla maggioranza di Italia Viva.

Dalla stessa maggioranza arrivano pesanti critiche alle scelte di Matteo Renzi. Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti ha dichiarato: "C'è un dato che non può essere cancellato dalle nostre analisi. Ed è a questo punto l'inaffidabilità politica di Italia Viva. Che è un dato presente e che io credo, e questo dovremmo tenerlo in considerazione, comunque, per come avvenuto mina la stabilità in qualsiasi scenario si possa immaginare un coinvolgimento e una nuova possibile ripartenza". Zingaretti ha inoltre aggiunto che per il Pd "è impensabile qualsiasi collaborazione di governo con la destra sovranista e nazionalista. Sarebbe un segnale incomprensibile in Italia, ma anche per le cancellerie europee e per l'opinione pubblica democratica europea sarebbe inaccettabile".

Del resto, anche Matteo Salvini esclude la possibilità che la coalizione di centrodestra possa prendere in considerazione un governo delle larghe intese, posizione condivisa anche dal leader di Cambiamo, Giovanni Toti, che ha affermato "Se Conte ha i numeri per andare avanti 'in bocca al lupo' ma in una situazione già complessa come questa, un governo con qualche manipolo raccattato lo trovo francamente molto fragile. Di sicuro un nuovo governo Conte non avrà mai il sostegno di 'Cambiamo' e degli altri partiti del centrodestra".

Duro anche il commento di Carlo Calenda, leader di Azione, che definisce la crisi "una disdicevole farsa, uno scontro tra due ego in un momento drammatico per il Paese" ed aggiunge "serve un governo di unità nazionale, non c'è nessuna possibilità di un appoggio all'esecutivo attuale da parte dei due senatori di Azione".

Dal Movimento 5 Stelle arrivano le critiche a Matteo Renzi da parte di Luigi Di Maio che definisce le dimissioni delle ministre di Italia Viva "un gesto irresponsabile" e parla di "divisioni definitiva delle nostre strade". Alessandro Di Battista dichiara inoltre che Renzi non entrerà mai più nel governo, concludendo che ore la maggioranza è compatta.

Davide Fifaco