Il 2022 è stato un anno interessante, forse troppo.
Mentre scorrono i titoli di coda è tempo di fare un primo bilancio su un anno che sarà ricordato per sempre come quello dell'invasione russa in Ucraina. Prevista, annunciata, temuta, eppure il 24 febbraio scorso sembra aver colto di "sorpresa" il mondo ancora concentrato sul coronavirus. Il conflitto ha fatto da detonatore all'aumento dell'inflazione e soprattutto alla crisi dell'approvvigionamento energetico, con qualche speranza che la fine dell'anno sembra regalarci grazie alla fusione nucleare per un futuro più sicuro e, soprattutto, più pulito. Anche se secondo gli scienziati è lontano alcuni decenni.
Mentre si pensava al grande rimbalzo dell'economia dopo le chiusure del coronavirus, quella che il Cremlino ha definito un'operazione militare speciale si è fin da subito trasformata in un conflitto tradizionale, con armi pesanti che credevamo non servissero più, almeno non in Europa. Il presidente ucraino, Volodymir Zelensky, celebrato anche sulla copertina del magazine americano Time come persona dell'anno, è riuscito a unire il suo popolo per resistere all'invasore, riuscendoci grazie anche all'aiuto occidentale.
Sanzioni, contro-sanzioni, ed embargo alle importazioni russe da parte dell'Occidente hanno così contribuito alla resistenza ucraina, ma anche al rincaro delle materie prime, complici i tentennamenti delle banche centrali sul rialzo dei tassi per arginare un'inflazione che già a inizio anno iniziava a galoppare.
Non è tutto. In questo 2022 durante il quale la storia ha accelerato ci hanno lasciati la Regina britannica Elisabetta II, dopo 70 anni di regno, ma ci hanno lasciati anche centinaia di ragazzi uccisi in Iran perché protestavano contro il regime, o morti soffocati per le strade di Seul mentre festeggiavano Halloween. E non possiamo dimenticare le migliaia di vittime innocenti delle catastrofi naturali che hanno colpito soprattutto l'Asia, da Manila a Kabul, da Dacca a Islamabad, ponendo ancora una volta in cima all'agenda del 2023 il tema dell'emergenza climatica, insieme a quello della guerra e dell'inflazione.
Non c'è dubbio che vivremo un altro anno interessante. Forse troppo.

Valerio Fabbri

Foto: MMCRTVSLO
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