Foto: AP
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Jean-Paul Belmondo, “Bebel” per gli amici, sarà ricordato per il suo grande carisma, per i ruoli indimenticabili che lascia in eredità come i titoli “Fino all'ultimo respiro” di Jean-Luc Godard o “Il piccione di Piazza San Marco” di Georges Lautner, ma anche per l'eterna rivalità con Alain Delon e l'accoppiata con Lino Ventura.
Nato a Neuilly sur Seine, alle porte di Parigi, aveva sangue italiano nelle vene perché il padre, Paolo Raimondo, era uno scultore di buona fama.
Dopo un esordio a teatro, Belmondo si fa apprezzare in film come “A doppia mandata” di Claude Chabrol, quindi come protagonista di altri film di Jean-Luc Godard, maestro indiscusso della Nouvelle Vague.
Rispetto all'eterno rivale, Alain Delon, Belmondo ha il vantaggio dell'innata, straordinaria, simpatia comunicativa. Ambedue lavorano anche per il cinema italiano. Belmondo veste i panni di Michele ne “La ciociara” di Vittorio De Sica e poi di Amerigo ne “La viaccia” di Mauro Bolognini. Ma è sul mercato francese e in particolare nel genere poliziesco che combatte la grande battaglia per la popolarità con Delon. Belmondo è protagonista di una serie di film di grande successo: “Asfalto che scotta”, “Quello che spara per primo”, “Quando torna l'inverno”, fino a “Lo spione” del maestro Jean Pierre Melville.
Alla fine conquista persino il riottoso Delon, che si rassegna all'idea di far coppia col suo rivale. Avverrà nel 1970 con “Borsalino”, un successo planetario e l'inizio di una quarta fase nella carriera di Belmondo, che intanto ha lavorato con tutti i registi più famosi in Francia, coniando anche una coppia di sicura simpatia assieme all'attore Lino Ventura.
Come nei film anche nella vita: Belmondo si è sposato due volte, con la ballerina Elodie. che gli ha dato tre figli. e l'ultima compagna Natty, legandosi anche a lungo con Laura Antonelli. Non ha vinto molti premi: ricordiamo il Cesar come miglior attore nel 1989 per “Una vita non basta” di Claude Lelouch, ma la Francia e il mondo del cinema non lo dimenticheranno: continuerà a essere un protagonista indiscusso anche nel pantheon dell'arte.