Sono stati ancora una volta i social network a diffondere nel mondo le scene dell’assalto di manifestanti antisemiti all’aeroporto di Makhatchakala, capitale della repubblica russa a maggioranza musulmana del Daghestan.
È bastato l’annuncio dell'atterraggio di un aereo proveniente da Israele a scatenare la reazione di diverse decine di persone che ha preso d’assalto la pista e il terminal, dando il via a una vera e propria caccia all’uomo.
Nelle immagini si vedono persone che abbattono le barriere e le porte all’interno del terminal per raggiungere i passeggeri, qualcuno urla “Allah u Akbar”, altri controllano addirittura le auto in uscita dallo scalo.
La situazione è tornata sotto controllo grazie all'intervento delle forze speciali e della polizia, ma anche per la decisione della direzione dello scalo di consentite ad alcuni manifestanti di entrare nell'aereo e verificare che non ci fossero ebrei nella cabina del velivolo.
L’episodio giunge in un momento di tensione fra Mosca e Tel Aviv dopo la decisione del governo Russo di ricevere una delegazione di Hamas: il ministero degli Esteri israeliano ha convocato l'ambasciatore russo, sottolineando come Tel Aviv “ritenga grave la mancanza di una condanna chiara da parte di Mosca dell'organizzazione terroristica Hamas e il comportamento della Russia negli organismi internazionali".
Anche riguardo l’episodio in Daghestan il ministero degli Esteri israeliano ha fatto sapere che Israele “si aspetta che le autorità di polizia russa proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino e agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani”.
La portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson ha condannato quelle che ha definito “manifestazioni antisemite”: “Gli Stati Uniti - ha detto - sostengono inequivocabilmente l’intera comunità ebraica mentre assistiamo a un aumento globale dell’antisemitismo”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sottolineando che quanto accaduto “non è un incidente isolato, ma piuttosto fa parte della diffusa cultura russa di odio verso le altre nazioni”. “Nell'ultimo anno – ha aggiunto Zelensky - il ministro degli Esteri russo ha espresso una serie di dichiarazioni antisemite, e anche il presidente russo ha fatto insulti antisemiti”.

Alessandro Martegani