Foto: Reuters
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Gli investigatori del Pentagono stanno lavorando per capire quanti e quali documenti riservati siano stati diffusi, ma la pubblicazione su Twitter e Telegram di materiale segreto del dipartimento della difesa americano potrebbe addirittura determinare un cambiamento della strategia di Kiev nella programmata controffensiva verso la Russia.
Ad essere trafugati e diffusi, probabilmente da una talpa interna al Pentagono, sono stati alcuni documenti classificati che riguardano la guerra in Ucraina: un centinaio di pagine, fotografate e diffuse sui social, rivelano dimensioni e tipologia delle forze in campo, con particolari dettagliati su difese e punti deboli dell’esercito ucraino. Nelle carte si trovano anche episodi inquietanti, come l’abbattimento sfiorato di un drone britannico da parte di due aerei russi nel cielo della Crimea, fatto che avrebbe potuto innescare una reazione della Nato, o gli attacchi hacker ordinati da Mosca ai sistemi occidentali.
Le informazioni coinvolgono anche altri paesi, come l’Egitto: secondo i documenti, per ora non smentiti da Washington, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente e tra i principali beneficiari degli aiuti americani, avrebbe ordinato di produrre in segreto fino a 40 mila razzi da mandare in Russia. La notizia è riportata dal Washington Post, ma è stata smentita dal governo egiziano che ha sottolineato come “la posizione dell'Egitto fin dall'inizio si basi sul non coinvolgimento in questa crisi e sull'impegno a restare equidistante dalle parti”. Secondo la Cnn, il governo americano nel fine settimana ha avuto contatti con gli alleati menzionati da alcuni dei documenti diffusi.
Tornando a Washington, Chris Meagher, assistente del segretario alla Difesa Lloyd Austin, ha detto che “il Dipartimento della Difesa sta lavorando senza sosta per definire la portata della diffusione, l’obiettivo e l’impatto, nonché le misure di contrasto”. "È stata avviata una cooperazione tra agenzie per valutare l'impatto che la fuga di questi documenti fotografati potrebbe avere sulla sicurezza nazionale e sui nostri alleati e partner", ha aggiunto una portavoce del Pentagono, Sabrina Singh.
Il Dipartimento di Giustizia, ha annunciato l'apertura di un'indagine e sta cercando di identificare la fonte della fuga di notizie: alcuni documenti sembrano essere stati falsificati, ma la maggior parte, secondo fonti del governo citate dal Washington Post, corrisponderebbero a rapporti della Cia che circolano alla Casa Bianca, al Pentagono e al Dipartimento di Stato.

Alessandro Martegani