Foto: Reuters
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Il segretario di Stato degli USA, Antony Blinken è stato accolto con grande freddezza in Turchia e completamente snobbato dal presidente Erdogan.

Blinken si è confrontato con il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, sottolineando gli sforzi che gli Stati Uniti stanno compiendo per evitare che il conflitto in corso a Gaza si estenda ad altre parti della regione.

Ad Ankara, all’esterno della sede del ministero degli Esteri, circa 150 manifestanti filopalestinesi hanno protestato contro il sostegno degli Stati Uniti a Israele. Anche ad Istanbul ci sono state contestazioni contro Blinken con esposizioni di sue immagini accanto al premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Intanto gli Stati Uniti premono affinché il parlamento turco acceleri il processo di ratifica dell’adesione della Svezia all’Alleanza atlantica, punto sul quale Blinken si è detto ottimista e continuano a varare sanzioni contro individui e compagnie turche accusate di esportare in Russia tecnologie utili a sostenere lo sforzo bellico di Mosca in Ucraina.

Dall’altra parte, la Turchia chiede al Congresso Usa di approvare un accordo da 20 miliardi di dollari già concluso per l’acquisizione di 40 nuovi caccia F-16 e contesta il sostegno di Washington alle Unità di difesa popolare, il movimento curdo nel nord della Siria che gli Stati Uniti considerano da anni un irrinunciabile alleato nella lotta agli jihadisti dello Stato islamico e che Ankara, invece, considera il ramo siriano del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk).

Secondo l’emittente “Al Jazeera”, di base in Qatar e vicina alla leadership turca, però i punti di contatto tra Blinken e Fidan sono stati pochi. “Gli Stati Uniti hanno cercato di convincere la Turchia a fare più pressione su Hamas per ottenere il rilascio degli ostaggi. Ma la posizione turca è rimasta ferma: il rilascio dei prigionieri deve essere reciproco, e Israele dovrebbe contestualmente liberare detenuti palestinesi. La Turchia ha anche chiesto un cessate il fuoco senza condizioni e ha proposto un meccanismo internazionale a tutela della tregua, di cui Ankara si farebbe garante. Blinken non ha mai menzionato un cessate il fuoco, ha parlato di pausa umanitaria e la Turchia gli ha detto che non è abbastanza”, si legge nel resoconto dell’emittente satellitare.

Davide Fifaco