Foto: Reuters
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Il portavoce militare israeliano ha fatto sapere che le forze armate di Israele sono nuovamente entrate nella Striscia di Gaza con carri armati e soldati per blitz limitati. Colpiti operativi e 250 obiettivi militari di Hamas. Subito dopo, i soldati sono usciti dalla Striscia senza perdite. Ucciso anche un comandante di Hamas. Il portavoce ha aggiunto poi che un drone militare è caduto nell'enclave palestinese per malfunzionamento.
Intanto 50 degli ostaggi, catturati da Hamas e portati a Gaza lo scorso 7 ottobre, sarebbero rimasti uccisi in bombardamenti israeliani sulla Striscia. Lo riporta la BBC, citando un portavoce di Hamas e precisando però che non è possibile verificare questo dato.
Intanto ieri centinaia di familiari delle persone sequestrate e scompare nell'attacco del 7 ottobre si sono radunati a Tel Aviv: "La nostra pazienza è finita: riportate indietro gli ostaggi, adesso!", il messaggio lanciato al governo Netanyahu.
In riferimento ad alcune voci, secondo cui l'esecutivo israeliano stava valutando l'ingresso di carburante a Gaza in cambio del rilascio di un ingente numero di ostaggi, il portavoce dell'esercito di Israele ha detto che l'ingresso di carburante nella Striscia di Gaza non sarà consentito. Gran parte della capacità operativa di Hamas "si basa proprio sul carburante", ha aggiunto.
Un portavoce militare egiziano ha intanto affermato che un drone non identificato si è schiantato nei pressi di un ospedale della città di Taba, sul Mar Rosso, non lontano dal confine israeliano. 6 le persone ferite. Secondo il portavoce militare israeliano, l'attacco è collegato ad una minaccia aerea sul Mar Rosso: "Aerei da combattimento sono stati inviati verso quella minaccia e l'episodio è ora oggetto di una verifica", ha affermato. La radio militare riporta che non è chiaro se il drone si giunto dallo Yemen o da una nave nel Mar Rosso. "È chiaro che c'è un coinvolgimento dell'Iran", ha precisato l'emittente.
Al contempo, aerei militari Usa hanno attaccato due postazioni delle Guardie rivoluzionarie dell'Iran, colpendo due depositi situati nella Siria orientale. Questi avevano in precedenza colpito truppe americane sia in Siria che in Iraq. Lo rende noto il Pentagono. I bombardamenti "sono una cosa distinta e separata dal conflitto in corso tra Israele e Hamas", ha dichiarato il ministro della Difesa Usa, Lloyd Austin. Secondo le sue parole, gli attacchi sono stati "di precisione e di autodifesa, condotti in risposta a una serie di attacchi perlopiù falliti contro personale americano in Iraq e in Siria lo scorso 17 ottobre". I raid sono stati "un messaggio per l'Iran", hanno detto ancora i funzionari Usa.