Foto: Reuters
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Una serie di esplosioni hanno scosso la capitale ucraina Kiev dopo mesi di relativa calma. Il bilancio, secondo il consigliere del Ministro dell'Interno ucraino Smyrnov e' di undici vittime e 24 feriti. Intanto il Presidente bielorusso Lukašenko ha reso noto che il suo paese e la Russia schiereranno una task force militare congiunta ai confini occidentali della Bielorussia. Secondo l'esercito ucraino la Russia avrebbe lanciato 75 missili nel corso di una campagna di bombardamenti su diverse citta', 41 dei quali abbattuti dalla difesa aerea. Il comandante in capo ucraino Zaluzhniy ha precisato che sono stati usati anche droni da combattimento. Rivolgendosi alla Russia senza mai citarla direttamente il Presidente Zelensky ha dichiarato che l'allarme aereo continua a suonare in tutto il Paese e che purtroppo vi sono morti e feriti. L'obiettivo sarebbero le strutture energetiche del Paese, e in seconda battuta le persone in quanto gli orari e i luoghi sarebbero stati scelti, ha aggiunto Zelensky, per causare il maggior danno possibile e quindi le persone sono invitate a seguire le regole di sicurezza e di rimanere nei rifugi. Tutta la metropolitana di Kiev e' stata adibita a rifugio e la circolazione dei treni e' stata sospesa. I sistemi di difesa aerea si sono attivati anche a Odessa dove sarebbero stati abbattuti 3 missili russi e 5 droni di fabbricazione iraniana, mentre Kharkhiv e' stata colpita da 3 razzi. Notizie non confermate hanno parlato di esplosioni a Leopoli. Gli attacchi sono giunti dopo che il Presidente russo Putin ha accusato l'Ucraina di terrorismo riferendosi all'incendio del ponte che unisce Crimea e Russia. Nel frattempo il Presidente bielorusso Lukašenko ha precisato che la task force con i russi e' stata organizzata in risposta a quello che ha definito un aggravamento della tensione. Lukašenko ha accusato l'Ucraina di voler preparare un attacco contro Minsk e ha dichiarato che la NATO e un certo numero di Paesi europei stanno valutando opzioni per una possibile aggressione contro la Bielorussia.

Franco de Stefani