Foto: EPA
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L'involucro del reattore della centrale nucleare, nel sud dell'Ucraina, è stato danneggiato dai droni lanciati nelle scorse ore dalle forze armate. Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (IAEA) Rafael Mariano Grossi, parlando di almeno tre colpi e di "grave incidente" che ha messo in pericolo la sicurezza nucleare. L'attacco, si legge in una nota, rappresenta infatti una chiara violazione dei cinque principi fondamentali per la protezione della più grande centrale d'Europa. Ha comunque rassicurato sul fatto che il danno per questa volta non ha compromesso la sicurezza. Ciò che è successo aumenta il rischio di altri gravi incidenti che potrebbero minare l’integrità dell’intero sistema e che quindi vanno immediatamente bloccati. Ancora non è chiaro di chi fossero i droni che hanno lanciato i missili. I russi - che controllano il sito dal 2022 - puntano il dito contro l'esercito ucraino che prontamente respinge ogni accusa tacciandoli a sua volta. Nella notte le forze russe hanno lanciato un totale di 24 droni kamikaze iraniani contro il territorio ucraino provocando altre vittime e la distruzione di edifici residenziali e strutture sanitarie. Nella regione di Belgorod, al confine con il Paese invaso, una bambina è morta dopo che i resti di un drone abbattuto dalle forze russe hanno colpito l'automobile sulla quale viaggiava.

Foto: Reuters
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Mentre la Russia, secondo l’intelligence ucraina, dispone di missili di nuova fabbricazione e anche di bombe di epoca sovietica che intende utilizzare nelle prossime settimane, l’Ucraina sta esaurendo le riserve. Ha detto così Zelensky durante una trasmissione televisiva lanciando un avvertimento ai Paesi partner e chiedendo nuovamente il massimo supporto e sostegno militare: “è necessario dire al Congresso americano che se non aiuta l'Ucraina, l'Ucraina perderà la guerra” ha sottolineato ancora una volta Kiev. Ha aggiunto che è necessario mobilitare 300 mila persone entro il primo giugno, ma non è sicuro che questo sarà possibile. Una pace difficile da raggiungere insieme a negoziati che vanno avanti da ormai due anni e che finora non hanno portato a risultati concreti. Donald Trump però, in piena corsa per la Casa Bianca sembra avere un piano ed è convinto di riuscire a mettere la parola fine al conflitto. Fonti anonime hanno anticipato al Washington Post le idee dell’ex Presidente, circa le strategie di azione. Al centro del piano, ancora segreto, il lavoro su Kiev per cercare di convincere Zelensky ad accettare la cessione del Donbass e della Crimea a Putin.