Foto: Reuters
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Si conclude senza ulteriori intoppi legati allo stato di salute o all'affaticamento, come la rinuncia di venerdì a presenziare alla Via Crucis al Colosseo, il Triduo pasquale di papa Bergoglio, iniziato con le commoventi scene del Giovedì Santo al carcere femminile di Rebibbia e della lavanda dei piedi a 12 detenute.
Nel Messaggio pasquale dalla loggia centrale di San Pietro, prima della Benedizione 'Urbi et Orbi', il Pontefice torna ampiamente sul tema della pace. Con un appello finora inedito. "Mentre invito al rispetto dei principi del diritto internazionale, auspico uno scambio generale di tutti i prigionieri tra Russia e Ucraina: tutti per tutti!", afferma, salutato da un forte applauso della folla. Inoltre, "faccio nuovamente appello a che sia garantita la possibilità di accesso agli aiuti umanitari a Gaza, esortando nuovamente a un pronto rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre scorso e a un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia".
Il suo pensiero va quindi "alle vittime dei tanti conflitti che sono in corso nel mondo, a cominciare da quelli in Israele e Palestina, e in Ucraina", chiedendo che si "apra una via di pace per le martoriate popolazioni di quelle regioni".
Nel messaggio di Francesco trova spazio la preghiera per "le vittime di ogni forma di terrorismo" e il richiamo agli "autori di tali crimini" al "pentimento" e alla "conversione". E trovano spazio tutte le situazioni di tensione di conflitto nel mondo: dalla Siria al Libano, dal Caucaso ad Haiti, dal Myanmar alle varie regioni dell'Africa. Ecco, infine, gli appelli per la solidarietà verso i migranti e verso i più poveri, perché non si risparmino sforzi "nel combattere il flagello della tratta di esseri umani", e in chiusura perché ogni vita umana sia "accolta, protetta e amata".

Valerio Fabbri