Foto: EPA
Foto: EPA

Hamas ha identificato i sei palestinesi che sono stati uccisi nell’attacco a Beirut, oltre a uno dei leader del movimento palestinese. Tra gli altri c’era anche il braccio armato di Hamas, ritenuto capo della divisione tecnologica dell’organizzazione terroristica in Libano e responsabile dell’azione militare nel sud del Paese. Era il contatto principale di Hamas con il gruppo Houthi dello Yemen, e veniva ritenuto da Israele come l’organizzatore in Libano degli attacchi terroristici allo Stato ebraico. L’aggressione di ieri a Beirut ha fatto salire la tensione; infatti, un portavoce della forza di pace delle Nazioni Unite in Libano ha affermato che l’organizzazione è profondamente preoccupata per una possibile escalation nella regione, che potrebbe avere conseguenze devastanti per le persone su entrambi i lati della linea blu, il confine che li separa con il nord di Israele. Intanto circola l’ipotesi di un rinvio del discorso pubblico previsto per questo pomeriggio del leader di Hezbollah, ma al momento non sono arrivate conferme o smentite ufficiali, anche se diversi media libanesi hanno confermato che parlerà in diretta, da una località segreta, per commemorare il quarto anniversario della morte di Soleimani, il generale iraniano ucciso dagli americani in un attacco aereo a Baghdad nel 2020. Ed è proprio in questa occasione che le tensioni si sono accese ulteriormente: almeno una settantina di persone hanno perso la vita e 170 sono rimaste ferite a causa di due esplosioni nei pressi del cimitero di Kerman, nell’Iran centrale, dove in migliaia si stavano recando per commemorare il capo delle Guardie della Rivoluzione iraniana. Il bilancio continua ad aggravarsi, e le prime ipotesi parlano di un attentato terroristico.

B.Ž.