
Anthony Albanese ha conquistato un secondo mandato storico come primo ministro dell'Australia, in una clamorosa rimonta contro i conservatori, spinta dalle preoccupazioni degli elettori per le politiche del presidente statunitense Donald Trump.
Peter Dutton, leader del Partito Liberale conservatore, congratulandosi con lo sfidante ha ammesso la sconfitta e la perdita del proprio seggio, destino simile a quello dei conservatori canadesi ed al loro leader, il cui insuccesso è stato anche in quel caso attribuito ad un effetto di ripudio verso Trump.
I sostenitori di Albanese. riuniti nella sede del partito Laburista a Sydney, alla notizia della vittoria hanno applaudito ed esultato abbracciandosi mentre il riconfermato primo ministro rivendicava la vittoria, annunciando che il suo partito avrebbe formato un governo di maggioranza.
"Il nostro governo sceglierà la via australiana, perché siamo orgogliosi di chi siamo e di tutto ciò che abbiamo costruito insieme in questo Paese", ha detto Albanese ai suoi sostenitori, ed ha aggiunto: "Non abbiamo bisogno di supplicare, prendere in prestito o copiare da nessun'altra parte. Non cerchiamo ispirazione all'estero. La troviamo qui, nei nostri valori e nella nostra gente".
Albanese, che ha origini italiane da parte del padre nato a Barletta, è il primo Primo ministro australiano ad ottenere un secondo mandato consecutivo in oltre vent'anni.
Dutton, il cui partito era in testa nei sondaggi fino a febbraio, prima che cominciassero a diventare pubbliche le decisioni di Trump, ha spiegato: "Non abbiamo fatto abbastanza bene durante questa campagna. Questo è evidente e me ne assumo la piena responsabilità".
Secondo i sondaggi, tra le principali preoccupazioni degli elettori vi erano il costo della vita ed appunto le politiche instabili di Trump.
Dutton, ex poliziotto, noto per il suo approccio duro su criminalità e immigrazione, ha affermato di aver parlato con la candidata laburista nel collegio di Dickson, che lui aveva mantenuto per vent'anni, per congratularsi anche con lei per la vittoria.
Davide Fifaco