Foto: Reuters
Foto: Reuters

Pesantissimo l'attacco di Anthony Fauci all'amministrazione Trump. L'immunologo ha affermato che "la mancanza di sincerità e di fatti sul fronte della pandemia è costata molto probabilmente delle vite umane". Nei mesi passati Fauci aveva più volte tentato di lanciare l'allarme sulla gestione dell'emergenza da parte di Donald Trump, ma era stato puntualmente zittito e talvolta deriso dal presidente.
"Non è un segreto", ha affermato Fauci, "ci sono state molte divisioni, c'erano dati di fatto molto, molto chiari che sono stati messi in discussione. Così la gente non si è fidata di quello che le autorità sanitarie andavano dicendo. Quando hai una situazione di crisi per numero di casi di contagio, di ospedalizzazioni, decessi e invece cominci a parlare di cose senza senso dal punto di vista medico e scientifico, questo chiaramente non aiuta". Il medico statunitense ha concluso spiegando che "è liberatorio lasciare che sia finalmente la scienza a parlare".

Ma oltre che sulle manchevolezze di Trump nella gestione della pandemia, in queste ore si sta indagando sulla presenza del generale Charles Flynn, fratello dell'ex consigliere per la Sicurezza, Michael, graziato da Trump per il Russiagate, nella Situation Room del Pentagono, dove nelle drammatiche ore dell'attacco al Congresso si decideva come rispondere alle richieste d'aiuto che arrivavano da Capitol Hill.
Inizialmente il dipartimento della Difesa aveva più volte negato che il generale Flynn fosse in qualche modo coinvolto nella risposta dei militari all'attacco, messa sotto accusa come tardiva e lenta. Soltanto dopo le rivelazioni dei media, che hanno ricordato come l'ex consigliere alla Sicurezza Flynn nelle ultime settimane abbia consigliato a Trump di dichiarare la legge marziale e svolgere di nuovo le elezioni, l'Esercito ha riconosciuto che il suo vicecapo di Stato Maggiore era presente alla conference call in cui si chiedeva l'intervento della National Guard. Flynn ha però smentito categoricamente che le relazioni del fratello abbiano in qualche modo influenzato le sue azioni ed ha precisato di essere entrato nella stanza dopo che la telefonata era iniziata e di essere uscito prima che fosse finita.

Davide Fifaco