Foto: Reuters
Foto: Reuters

È molto probabile che al Cairo vi sia un nuovo giro di negoziati per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Lo hanno riferito fonti di stampa statunitense secondo cui i mediatori hanno proposto un piano di 90 giorni con l'avvio di una tregua, il rilascio di tutti gli ostaggi civili in cambio di centinaia di detenuti palestinesi e un lento ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza. Il piano comprenderebbe inoltre la fine della sorveglianza con droni e un aumento degli aiuti umanitari. In un secondo momento avverrebbe il rilascio dei soldati e dei corpi dei morti e in un terzo il rilascio di altri soldati in cambio del ridispiegamento dell'esercito al di fuori della Striscia.
Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha intanto nuovamente fatto appello ad una soluzione a due Stati in Medio Oriente, è convinto infatti che tutti dovrebbero riconoscere il diritto dei palestinesi ad avere un proprio Stato. "Rifiutare la soluzione dei due Stati sia per gli israeliani che per i palestinesi e negare il diritto del popolo palestinese al proprio Stato è totalmente inaccettabile", ha spiegato. Guterres ha anche denunciato Israele per le uccisioni "strazianti" di civili palestinesi a Gaza e affermato che è necessario "fare tutto il possibile per evitare che il conflitto si accenda in tutta la regione".
Il movimento palestinese Hamas, al contempo, in un lungo documento diffuso su Telegram ha affermato che nel corso dell'operazione dello scorso 7 ottobre, le forze palestinesi hanno colpito solo i soldati dell'occupazione e coloro che portavano armi contro il popolo palestinese secondo "i valori islamici che impediscono di far del male a civili. Se ci sono stati casi in cui sono stati colpiti civili", si legge ancora nella nota "è accaduto accidentalmente". Secondo Hamas, l'operazione è stata "un atto difensivo nel quadro dell'eliminazione dell'occupazione israeliana". Il movimento ha infine chiesto "l'immediato stop dell'aggressione israeliana a Gaza, l'apertura dei valichi e il passaggio degli aiuti umanitari, compresi i mezzi per la ricostruzione".