Foto: Reuters
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Secondo fonti di stampa statunitense i militari israeliani non avevano un piano per rispondere all'attacco sferrato su larga scala da Hamas il 7 ottobre scorso. Le affermazioni si baserebbero sulle testimonianze di funzionari e ufficiali interpellati. Intanto il Sudafrica ha reso noto che avvierà una causa per genocidio contro Israele. L'inchiesta del New York Times ha rivelato che l'esercito era a corto di personale, fuori posizione e male organizzato in modo tale che i soldati comunicavano in gruppi Whatsapp e che non vi era alcun piano di difesa per un attacco a sorpresa secondo quanto dichiarato dall'ex capo divisione Avivi. L'ex Consigliere per la Sicurezza nazionale Amidror ha precisato che l'esercito non si prepara a cose che ritiene impossibili. Il rapporto ha dipinto il quadro di un esercito che per ore non è riuscito a comprendere la portata dell'attacco, rispondendo lentamente e in modo inefficiente, inviando squadre piccole e mal equipaggiate. L'attacco di Hamas ha portato alla paralisi dell'unità responsabile del coordinamento di tutte le attività militari nella regione, e in mancanza di direttive o ordini chiari molte unità hanno fatto ricorso all'utilizzo di app per avere informazioni su obiettivi e persone bisognose di assistenza. Intanto il Ministero degli Esteri palestinese ha accolto con favore la decisione del Sudafrica di avviare una causa presso la Corte Internazionale di Giustizia in cui Israele viene accusato di atti di genocidio a Gaza. In una nota il Ministero ha evidenziato che gli atti commessi da Tel Aviv hanno l'intento specifico di distruggere il popolo palestinese e che sono necessari interventi e azioni urgenti per proteggere e prevenire ulteriori danni. Nel documento si chiede alla Corte di agire immediatamente e di invitare Israele a fermare il suo attacco al fine di garantire una soluzione legale obiettiva.

Franco de Stefani