Foto: Reuters
Foto: Reuters

Continua la mega manifestazione a Gerusalemme, davanti la Knesset, e la polizia ha rafforzato le unità a causa del timore che possano verificarsi scontri tra sostenitori e oppositori della riforma della giustizia. I cittadini sostengono che la legislazione presenta un grande pericolo per la democrazia del Paese, in quanto vuole accentrare molti dei poteri che prima erano affidati alla Corte suprema, al governo. Lo sciopero generale convocato in Israele è stato definito “storico”. Sono stati coinvolti studenti delle superiori e anche dell’università, il personale portuale, il sistema sanitario si è bloccato, e il sindacato dei medici ha annunciato il congelamento immediato del sistema. Hanno chiuso centri commerciali e asili, e anche il corpo diplomatico si è unito alla manifestazione. Le ambasciate israeliane nel mondo, compresa quella in Italia, hanno preso parte alla protesta contro la riforma giudiziaria. “L’Ambasciata d’Israele rimarrà chiusa da oggi fino a nuovo avviso e non saranno forniti servizi consolari” si legge sull’account Twitter dell’ambasciata di Roma.

Gli scioperi, che vanno avanti da giorni, sono riusciti a far reagire il governo; infatti, il premier Netanyahu sarebbe disposto a sospendere temporaneamente la legislazione. Intanto, tramite un messaggio su Twitter ha chiesto a tutti i manifestanti, sia di destra che di sinistra, di “comportarsi responsabilmente e non provocare altre violenze” sottolineando il fatto che “siamo tutti fratelli”. Come riportato dall’emittente pubblica Kan, il Primo ministro durante una riunione con la coalizione, ha espresso la sua intenzione di sospendere la riforma giudiziaria, e anche gli Stati Uniti, dopo aver espresso la loro preoccupazione sulla situazione di Israele, sono stati avvertiti della decisione del premier di annunciare tra poco il “congelamento della riforma”.

A riguardo, il ministro della Giustizia israeliano ha dichiarato che “rispetterà” la scelta di Netanyahu, ma ha avvertito che l’attuale situazione probabilmente causerà la caduta immediata del governo. Per questo motivo il Guardasigilli ha sottolineato la necessità di uno sforzo “da parte di tutti per stabilizzare il governo e la coalizione”. Nonostante la decisione che ormai sembra sia stata presa dal premier, l’estrema destra si sta preparando a una contromanifestazione, e il ministro delle Finanze non intende rinunciare alla riforma. "Siamo la maggioranza, non dobbiamo arrenderci alla violenza, all'anarchia, agli scioperi selvaggi, alla disobbedienza. Non consentiremo che ci rubino i nostri voti e il nostro stato", ha scritto in un messaggio su Twitter.

B.Ž.

Foto: Reuters
Foto: Reuters