Jeff Bezos (Foto: epa)
Jeff Bezos (Foto: epa)

Ha deciso di lasciare proprio nel momento in cui la sua azienda, Amazon, ha raggiunto i massimi livelli di sviluppo, favorita, paradossalmente, anche dalla pandemia.
Jeff Bezos, 57 anni, numero uno e fondatore di Amazon, società nata nel 1994 con un capitale di appena diecimila dollari per vendere libri on line, ma trasformata ben presto in un gigantesco mercato in cui è possibile trovare praticamente di tutto, è diventato in meno di 30 anni l’uomo più ricco del mondo, si stima che il suo patrimonio personale valga 196 miliardi di dollari, continuando a collezionare record.
Un successo che la pandemia ha addirittura amplificato, visto il maggior ricorso agli acquisti on line. Nell’ultimo trimestre Amazon, che conta 1,3 milioni di dipendenti, ha raddoppiato i profitti a 7,2 miliardi di dollari con ricavi per 125,6 miliardi, e il colosso dell’eCommerce aveva chiuso il 2021 con ricavi in aumento del 37 per cento a 380 miliardi.
Tutto questo però sembra non bastare più a Jeff Bezos che ha annunciato la decisione di lasciare la guida operativa della società, preferendo un ruolo meno impegnativo per dedicarsi ad altri progetti.
Il passo è stato annunciato ai dipendenti dallo stesso Bezos attraverso una lettera in cui conferma la decisione “di passare alla presidenza esecutiva del Consiglio di amministrazione”, lasciando il posto di Ceo ad Andy Jassy, nel gruppo fin dal 1997 e attualmente guida di Amazon Web Services, la divisione della società che si occupa di fornire sistemi di cloud.
È stato proprio l’ottimo andamento del gruppo a far decidere a Bezos il passo indietro, secondo l’antica regola per cui è meglio lasciare quando si è all’apice del successo: “In questo momento vedo Amazon al massimo della sua capacità di inventiva – ha scritto ai dipendenti - e ciò rende questo momento quello ideale per questa transizione”.
“Intendo concentrare le mie energie e la mia attenzione — ha detto Bezos — sui nuovi prodotti e sulle iniziative Prime”. Fra le attività esterne ci sono il quotidiano Washington Post e la società spaziale privata Blue Origin, ma anche iniziative filantropiche come il Day One Fund e il Bezos Earth Fund, a cui l'anno scorso ha fatto una donazione di 10 miliardi di dollari.

Alessandro Martegani