Il portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman, ha riferito che l'Iran, ieri sera alle 23:30 secondo l'orario del Centro Europa, ha sparato 15 missili balistici contro le forze americane e di coalizione in Iraq. I vettori sono stati puntati verso almeno due basi militari ad Al Asad ed Erbil. La TV nazionale iraniana ha confermato l'attacco, che per il momento non sembra aver causato vittime.
Fonti irachene riferiscono che la base di Al Asad, a ovest di Baghdad - dove si trovano circa 1.500 soldati americani e della coalizione - è stata colpita da almeno nove missili e, secondo la TV di stato iraniana, è stata completamente distrutta. Gli Stati Uniti però rendono noto che è stata attaccata anche la base di Erbil, nel nord dell'Iraq, dove sono dislocati pure soldati sloveni e italiani. Lo Stato maggiore sloveno ha poi riferito che i militari in missione in Iraq sono al sicuro e stanno bene. Secondo quanto riferito dal Ministero della Difesa presto verranno evacuati. Anche i soldati italiani, che si sarebbero rifugiati nei bunker, risultano tutti illesi. La TV iraniana ha poi riferito che i missili hanno danneggiato elicotteri ed altro equipaggiamento militare statunitense.
In precedenza, Teheran aveva minacciato contromisure dopo l'uccisione, venerdì scorso, del generale iraniano Qassem Soleimani a Baghdad, su ordine del presidente statunitense, Donald Trump. La Casa Bianca ha reso noto che il capo dello Stato americano sta monitorando la situazione e consultando il proprio team per la sicurezza nazionale. Atteso un suo discorso. Dopo l'attacco, in un tweet, Trump ha scritto che "per il momento va tutto bene. Le verifiche riguardo eventuali vittime e danni sono ancora in corso. Abbiamo le truppe più forti e meglio equipaggiate al mondo", ha aggiunto il presidente Usa.
Il ministro degli Esteri iraniano, Javad Zarif, ha affermato che Teheran "non vuole un'escalation", ma si difenderà "contro ogni aggressione". Secondo quanto riporta la CNN, la Guardia rivoluzionaria iraniana, dopo aver effettuato l'operazione denominata "Soleimani Martire", ha minacciato di attaccare direttamente gli Stati Uniti sul loro territorio se Washington colpirà l'Iran in risposta agli attacchi sferrati stanotte. Intanto intorno alla Casa Bianca la sicurezza è stata rafforzata. Inoltre, l'Amministrazione dell'Aviazione Federale Usa ha imposto "restrizioni di emergenza" nello spazio aereo sul Golfo Persico.
E. P.