Dichiarazioni di condanna per quanto avvenuto a Washington da parte dei principali leader occidentali. "Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia americana”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Joe Biden ha vinto le elezioni. Non vedo l'ora di lavorare con lui come prossimo capo della Casa Bianca". Per il presidente dell'Europarlamento David Sassoli "i voti democratici devono essere rispettati. Siamo certi che gli Stati Uniti garantiranno che le regole della democrazia siano protette". Charles Michel, presidente del Consiglio UE rileva che il Congresso degli Stati Uniti "è il tempio della democrazia, le immagini di cui siamo stati testimoni sono scioccanti;" si dice convinto che si arriverà ad una transizione pacifica dei poteri. Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg invita a rispettare l'esito delle elezioni democratiche vinte da Joe Biden. L'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'UE, Jospeh Borrell parla di attacco alla democrazia americana, alle istituzioni e allo stato di diritto. Triste e arrabbiata la cancelliera tedesca Angela Merkel, che attribuisce la sua parte di responsabilità a Donald Trump per l'irruzione nel palazzo del Congresso. "Un attacco alla democrazia", così il presidente francese Emmanuel Macron; "non si può cedere di fronte a quanti vogliono metterla in dubbio". Il premier britannico Boris Johnson: “immagini vergognose quelle arrivate dal Congresso. Gli Stati Uniti sono il simbolo della democrazia nel mondo ed è fondamentale che si arrivi ad una transizione pacifica”. "Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Washington, la violenza è incompatibile con l'esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche. Confido nella solidità e nella forza delle istituzioni degli Stati Uniti". Così il premier italiano Giuseppe Conte.

"Immagini tristi, scioccanti, un attacco alla democrazia e all'esito delle elezioni". Queste, in sintesi, le reazioni delle forze politiche in Slovenia. Dura condanna del presidente della repubblica, Borut Pahor, per l'assalto al Congresso degli Stati Uniti, "simbolo, - sottolinea - della democrazia americana. La politica deve essere consapevole con la massima responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni. Deve lavorare per la coesione, non per la distruzione, deve incentivare la tolleranza, non l'odio". Pahor ribadisce la fiducia nella democrazia, si dice convinto che il presidente eletto degli Stati Uniti, Joe Biden, assieme alle forze politiche moderate, riuscirà a garantire nuovamente la coesione in una America ora profondamente divisa e conta sulla futura collaborazione con il nuovo capo della Casa Bianca.

Il premier Janez Janša ha scritto su Twitter in inglese che “tutti dovremmo essere molto preoccupati per le violenze a Washington. Speriamo che la democrazia americana sia solida, profondamente radicata e in grado di superare questa crisi. La democrazia sottintende proteste pacifiche, le violenze e le minacce di morte, che siano di destra o di sinistra, sono sempre sbagliate”, dice Janša. Tanja Fajon, leader dei Socialdemocratici, rileva che violenza e distruzione sono inaccettabili, il risultato del voto va rispettato. L'eurodeputata di Nuova Slovenia, Ljudmila Novak sottolinea che le libere elezioni rappresentano "il più importante istituto della democrazia, le immagini da Washington sono quantomeno preoccupanti, ma soprattutto tristi."
Il leader di Nuova Slovenia e Ministro della Difesa, Matej Tonin, parla di eventi estremamente preoccupanti, che minacciano i valori fondamentali in tutto il mondo democratico.
Per il coordinatore del Partito Sinistra, Luka Mesec, quanto successo non sorprende, in quanto Trump ha spianato per quattro anni la strada a questa follia.
Dejan Židan, dei Socialdemocratici, rileva che i drammatici fatti di Washington sono la conseguenza di incitamenti e istigazioni all'odio, di bugie e mezze verità. “Questo deve rappresentare un monito per la Slovenia”, dice Židan, “con un governo guidato da persone che vedono in Trump un esempio da seguire. Per tale motivo”, così ancora Židan, “una sfiducia costruttiva è urgente”.

Delio Dessardo

Foto: EPA
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