Foto: Reuters
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Mosca continuerà a fornire il grano russo, ma riterrà cessato l’accordo sul corridoio nel mar Nero fino a quando non saranno accettate le condizioni che stavano alla base dell’intesa raggiunta un anno fa.
La decisione della Russia di non prorogare ulteriormente l’accordo sul grano, che consentiva alle nevi ucraine passare nel Mar Nero, ha riportato nuovamente incertezza sulle forniture di grano all’estero e in particolare verso l’Africa.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aveva dichiarato che “la Russia ritornerà immediatamente all'attuazione dell'accordo” solo quando saranno rimossi gli ostacoli alle esportazioni russe di cereali e fertilizzanti.
La posizione sarebbe definitiva e non sono previsti ulteriori negoziati, anche se la Russia, ha assicurato la delegazione di Mosca all’Onu, “adempirà a tutti gli obblighi contrattuali sulle forniture di grano russo ai clienti e a continuerà a fornire assistenza ai bisognosi nei paesi in via di sviluppo nonostante tutti gli ostacoli”.
La posizione russa è stata immediatamente contestata da Kiev che, con il presidente Volodymyr Zelensky ha sottolineato come un anno fa fossero stati raggiunti due accordi, uno tra "Ucraina, Turchia e Onu" e l'altro tra “Russia, Turchia, e Onu": questo significa, ha aggiunto, che la Russia "sta violando gli accordi con il segretario generale dell'Onu Guterres e con il presidente Erdogan, non con noi". "L'accordo sul grano può e deve continuare a funzionare, senza la Russia" ha affermato Zelensky, che intende affrontare il tema con il Segretario Generale delle Nazioni Unite e con il presidente turco Erdogan.
Il possibile blocco alle forniture di grano ucraino, oltre ad un aumento del prezzo del frumento sui mercati, potrebbe avere conseguenze sulle forniture alimentari soprattutto nei paesi in via di sviluppo, un fatto sottolineato dai paesi occidentali.
Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale americano, John Kirby, ha definito "irresponsabile e pericolosa” la decisione di Mosca, che, ha aggiunto, avrà conseguenze per milioni di persone vulnerabili nel mondo". Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha condannato la decisione n di Mosca, aggiungendo che “la guerra illegale della Russia contro l'Ucraina continua a danneggiare milioni di persone".
"Condanno fermamente la mossa cinica della Russia di porre fine all'iniziativa per i cereali del Mar Nero” ha scritto in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aggiungendo che “l’Unione europea sta lavorando per garantire la sicurezza alimentare per le persone vulnerabili in tutto il mondo” e che “i corridoi di solidarietà dell’Unione europea continueranno a portare i prodotti agroalimentari dall'Ucraina ai mercati globali”.
L’unica nota di ottimismo giunge dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che aveva mediato per raggiugere l’accordo un annoi fa, e che si è detto convinto "che Vladimir Putin voglia portare avanti l'accordo" sui cereali ucraini: “Avrò un incontro con il presidente russo – ha aggiunto -, parleremo di questo argomento quando ci incontreremo ad agosto in Turchia".
Alessandro Martegani