Foto: Vlada RS
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L'ufficio del premier Robert Golob ha sottolineato come lo stanziamento di ulteriori fondi faccia parte dell'intensificazione degli sforzi della Slovenia volti ad alleviare la disastrosa situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. A margine della conferenza, il primo ministro sloveno ha tenuto una serie di incontri bilaterali con diversi esponenti della comunità internazionale, tra cui il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, il presidente palestinese Mahmoud Abbas, il collega spagnolo Pedro Sanchez e il Commissario dell'Agenzia dell'Onu per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente, Philippe Lazzarini. Guterres ha elogiato la Slovenia per il suo ruolo attivo nell'ambito del Consiglio di sicurezza dell'Onu, affermando che la sua opinione a New York viene ampliamente ascoltata e considerata anche in merito ai temi più impegnativi. Il presidente Abbas ha dal canto suo ringraziato nuovamente Lubiana per aver riconosciuto lo Stato palestinese, esprimendo al contempo la speranza che anche gli altri paesi ne seguano l'esempio. L’esito delle elezioni europee è stato invece al centro dell'incontro con Sanchez, uno dei più assidui promotori della causa palestinese. Il premier sloveno non poteva non toccare il tema dell'adozione, da parte del Consiglio dell'Onu, di una risoluzione per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Una decisione che, secondo Golob, favorirà la soluzione a due Stati. Presente alla conferenza anche il Commissario per la gestione delle crisi, Janez Lenarčič, secondo cui il cessate il fuoco si è reso estremamente necessario per fornire aiuti salvavita, garantire il rilascio degli ostaggi e salvaguardare la sicurezza del personale Onu. Il lavoro del personale umanitario non è mai stato 'attaccato' come in questo conflitto, ha sottolineato Lenarčič, invitando Israele e tutte le parti coinvolte a rispettare il diritto umanitario internazionale per evitare ulteriori spargimenti di sangue.
M.N.