Foto: MMC RTV SLO
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"Noi lavoreremo per cercare di infliggere sanzioni all'Iran. Vedremo se si potrà trovare una soluzione, e che tipo di sanzioni". L'impostazione della riunione del G7 di Capri l'ha messa giù così lo stesso Tajani, che ha poi rimandato alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione europea, dove l'orientamento espresso era già quello di imporre sanzioni a chi riforniva missili e droni utilizzati poi contro l'Ucraina, contro Israele o contro i mercantili nel Mar Rosso. Gli esperti però sottolineano come le opzioni di nuove sanzioni siano limitate, perché il rischio è di creare tensioni con la Cina o di innescare un picco del prezzo del petrolio. L'Iran, infatti, è già uno dei Paesi più sanzionati al mondo, con misure adottate dagli Stati Uniti e non solo che colpiscono il suo settore bancario, manifatturiero ed energetico.
Se è vero che l'obiettivo principale è di rafforzare il ruolo del G7 come principale forum di consultazione tra le grandi democrazie liberali e come fattore di stabilità di fronte alle grandi crisi in atto a livello globale, secondo Tajani lavorare per la pace in questo momento significa prima di tutto scongiurare il pericolo di una guerra generale in Medio Oriente. Anche ponendo un argine alla reazione di Israele, motivo per cui il titolare della Farnesina ha espresso l'auspicio che Tel Aviv consolidi il successo politico e militare senza alimentare l'escalation. E dopo un colloquio con il ministro degli esteri israeliano Katz, sembra chiaro che nella risposta dello Stato ebraico alla rappresaglia iraniana di sabato qualche segnale positivo si intravede.
A Capri, i ministri si confronteranno poi sulla risposta all'aggressione russa all'Ucraina, motivo per cui saranno presenti anche l'omologo ucraino, Dmytro Kuleba e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Una sessione sull'Africa vedrà invece la partecipazione del ministro degli Esteri della Mauritania, Mohamed Salem Ould Merzoug. E nella tre giorni si discuterà anche di Indo-Pacifico, connettività infrastrutturale, cybersicurezza, Intelligenza Artificiale e lotta alla disinformazione.

Valerio Fabbri