L'accordo raggiunto dal premier britannico Johnson e' da oggi legge nel Regno Unito. Lo ha sancito la Regina Elisabetta seconda, apponendo la sua firma, il cosiddetto Royal Assent, sotto il testo dello European Union Withdrawal Agreement Act, che aveva concluso l'iter di ratifica parlamentare a Westminster a 3 anni e 7 mesi dal referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea. L'annuncio del Royal Assent e' stato formalizzato alla Camera dei Comuni. Il parlamento aveva definitivamente approvato l'accordo, spianando la strada alla storica uscita di Londra il 31 gennaio prossimo. Ai primi di gennaio la Camera dei Comuni, dove Johnson conta su una maggioranza schiacciante, aveva gia' dato il via libera e aveva inviato il testo alla Camera dei Lord, che non ha presentato 5 emendamenti, peraltro gia' bocciati, tra i quali sui diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito e sui minori rifugiati non accompagnati. Il risultato e' un'indubbia vittoria per il premier Johnson, che ha negoziato duramente l'accordo con Bruxelles e con il parlamento e che, quando non e' riuscito a farlo approvare, ha convocato elezioni anticipate, stravincendole. A Bruxelles il voto dell'europarlamento e' atteso a fine gennaio. A partire dal primo febbraio prossimo iniziera' il periodo di transizione di undici mesi, fino al 31 dicembre, in cui Londra continuera' ad essere legata alle strutture comunitarie e ad applicare le regole europee. Nel frattempo la commissione europea dara' mandato negoziale ai 27 paesi che dovranno approvarlo in una riunione ministeriale il 25 febbraio. Il negoziato potrebbe iniziare a quel punto, e il primo luglio sara' la prima data chiave in cui Londra e Bruxelles dovranno decidere se prolungare la transizione e quindi i negoziati per uno o 2 anni. Johnson e' contrario a cio' ma nelle ultime settimane Bruxelles ha avvertito che undici mesi sono un periodo troppo breve per poter raggiungere un accordo commerciale completo. Formalmente la Gran Bretagna lascera' l'Unione Europea alle 11 del 31 gennaio, oltre 3 anni dopo il referendum del giugno 2016.

Franco de Stefani

Foto: Reuters
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