La ricorrenza voluta dall'Onu, è nata nel 1970 su iniziativa di un gruppo di studenti americani, avrebbe dovuto svolgersi oggi con manifestazioni in 193 paesi, ma ha dovuto spostarsi nel mondo virtuale di Internet. La situazione creatasi con la pandemia di Covid 19 deve farci riflettere e soprattutto farci ascoltare i consigli e gli appelli degli esperti che, anche oggi, faranno udire la loro voce attraverso i social network. Gli esperti già da parecchio tempo ammoniscono che il nuovo coronavirus ha molto a che fare con l'ambiente. Fattori come i cambiamenti climatici che modificano l'habitat dei vettori animali di questi virus, l'intrusione umana in un numero di ecosistemi vergini sempre maggiore e la frequenza e la rapidità di spostamenti delle persone fanno sì che il rischio di epidemie virali cresca in maniera esponenziale. Altri coronavirus come SARS e MERS e virus particolarmente gravi come HIV ed Ebola, ne sono la testimonianza.

La giornata mondiale della Terra nata per porre l’accento sulla necessità della conservazione delle risorse naturali del Globo ha bisogno di essere maggiormente sostenuta. E' un avvenimento educativo, informativo e comportamentale che deve coinvolgere molto di più per valutare le problematiche del pianeta. Nonostante la crisi epidemiologica in corso, la Giornata della Terra, sarà celebrata con numerose iniziative in tutta la Slovenia. Anziché grandi campagne di pulizia, questa volta s’invitano le persone a partecipare a una "campagna di pulizia individuale", in altre parole alla raccolta di rifiuti dall'ambiente circostante, ma osservando scrupolosamente tutte le raccomandazioni in tema di sicurezza. L'azione può essere segnalata dai singoli sul sito Web della Giornata mondiale della Terra e diffusa attraverso il social network online. Il Ministero dell'Ambiente pone l’accento sul valore della tutela di foreste, praterie e zone umide, come pure della protezione dell'ecosistema dalle specie invasive non autoctone sia vegetali sia animali.

Nella lotta ai cambiamenti climatici è impegnato pure il Ministero dell’Agricoltura che per far fronte alla siccità sempre più presente in Slovenia ha introdotto un programma a lungo termine per le aree rurali con lo scopo di ampliare la rete d’irrigazione. Il piano 2014-2020 ha contribuito a estendere ogni anno di circa 300 ettari l'irrigazione delle aree coltivabili.

Corrado Cimador

Foto: Pixabay
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