Foto: Reuters
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La Corea del Nord continua le esercitazioni militari vicino alla Corea del Sud. Sarebbe il terzo giorno di test militari, anche se la sorella del leader Kim Jong-un nega ed addirittura minaccia, affermando che in caso di provocazione l'esercito lancerà il battesimo del fuoco e spiegando che non sono stati sparati proiettili veri, dopo i 200 colpi di artiglieria di venerdì scorso.

"Il nostro esercito non ha sparato un solo proiettile in acqua", ha affermato, aggiungendo che i soldati nordcoreani volevano "osservare la capacità di reazione" delle forze sudcoreane facendo esplodere sessanta cariche esplosive simulando il suono di un cannone. "Il risultato è stato esattamente quello che ci aspettavamo", ha continuato. "Hanno scambiato il rumore degli esplosivi per colpi di cannone, hanno pensato che fosse una provocazione dell'artiglieria e hanno inventato spudoratamente una bugia".

Kim Yo-jong ha inoltre dichiarato che un possibile futuro errore di calcolo delle mosse nordcoreane potrebbe causare uno scontro accidentale tra i rivali, mettendo a repentaglio la sicurezza di Seul, città di 10 milioni di abitanti che si trova a solo un'ora di macchina dal confine terrestre.

Secondo l'esercito sudcoreano, i proiettili sparati sabato sempre vicino all'isola di Yeonpyeong, non lontano dal confine marittimo intercoreano, sarebbero caduti nella "zona cuscinetto" creata nel 2018 da un accordo siglato per prevenire incidenti militari al confine.

Davide Fifaco