Foto: EPA
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Un conflitto che sta vivendo una delle sue fasi più delicate. In Ucraina nel frattempo,
il Presidente Volodymyr Zelensky ha nominato il generale Oleksandr Syrsky nuovo capo delle Forze armate, dopo la rimozione di Valery Zaluzhny. Lo annuncia lo stesso Zelensky su Telegram. Syrsky ricopriva finora il ruolo di comandante delle forze di terra. Il Cremlino sostiene però che questo cambio di guarda non cambierà il corso del conflitto. Continuano intanto gli incontri con i politici degli altri Paesi per chiedere aiuto militare e sostegno finanziario. Anche Putin si è fatto sentire concedendo un’intervista a Tucker Carlson, giornalista noto per le sue idee conservatrici, ed ex conduttore di Fox news. Diverse le tematiche affrontate nel corso della conversazione, a partire dall’attuale conflitto ai rapporti con gli Stati Uniti. Putin ha assicurato che Mosca non ha intenzione di invadere i suoi vicini; “I piani di pace erano quasi finalizzati ma l'Ucraina li ha gettati all'aria e ha obbedito agli ordini dell'Occidente di combattere la Russia fino all'ultimo. La sconfitta del nostro Paese è impossibile per definizione” ha dichiarato, aggiungendo che la Nato deve accettare le conquiste territoriali di Mosca. Cresce la preoccupazione da parte dell’Unione Europea. L’alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri Josep Borrell, in un’intervista all’agenzia di stampa spagnola Efe ha affermato: “Il presidente russo Vladimir Putin non si fermerà se vince in Ucraina: è pronto a sacrificare il suo esercito e il suo popolo per restare al potere. Non ha intenzione di arrendersi. È un vicino che non sa dove finiscono e dove iniziano i suoi confini”. Continuano i negoziati e le mediazioni. Gli Emirati Arabi Uniti affermano di essere riusciti a trattare con successo la liberazione di 100 prigionieri di guerra ucraini in cambio di 100 prigionieri di guerra russi. Il ministro della Difesa russo su Telegram ha parlato di “mediazione umanitaria”. Il ministro degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti ha detto che si tratta del terzo sforzo di mediazione tra i due Paesi che avviene dall’inizio di quest’anno: lavoro che richiede diplomazia e dialogo.