Foto: Facebook
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Il brand "QAnon" è una scatola nella quale rientrano tutta una serie di seguaci delle rivelazioni cospiratorie di un anonimo utente internet, dietro il quale si cela uno pseudonimo collettivo, che dagli Stati Uniti si sta diffondendo in tutto il mondo e che, secondo gli esperti, presenta un elevato rischio di radicalizzazione terroristica.

Ufficialmente, QAnon nasce tra il 2016 e il 2017 a seguito delle elezioni presidenziali americane che videro la vittoria di Donald J. Trump, considerato una figura messianica da diversi gruppi cospirazionisti, ai quali Trump fa riferimento per le sue battaglie politiche, in totale autonomia dal suo stesso partito, quello Repubblicano.

Spesso censurati dai media mainstream, questo insieme eterogeneo di movimenti si è strutturato in un vero e proprio network dotato di sistema parallelo di social media, come le piattaforme 4chan, 8chan, gab.com, Parlor e Telegram, nelle quali diffondere le loro teorie e reclutare nuovi membri.

A guidare questo movimento un fantomatico Q che si presenta come un esponente governativo intenzionato a rivelare la verità sul "deep state", i poteri forti, tramite una serie di indizi che portano ad un presunto gruppo formato da politici, imprenditori e attori dediti a rapimenti, sacrifici umani e culti satanici avrebbe l’obiettivo di raggiungere l’immortalità e asservire le masse dopo il grande reset causato dalla pandemia.

QAnon è oggi presente in più di 70 paesi e tra i suoi seguaci conta attivisi affiliati e reposter occasionali. Con la pandemia, però, sembrano in costante aumento i suoi seguaci, che spaziano da anti vaccinasti, a complottisti di vario genere, a negazionisti del virus che agiscono in rete con la diffusione di notizie "alternative" e trollando siti e social privati o pubblici.

Quanto al numero di effettivi seguaci, in America QAnon ha oggi superato il milione e mezzo, mentre in Europa si stima intorno ai 500.000 affiliati.

Barbara Costamagna