Foto: Reuters
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Donald Trump dovrà pagare una multa di 354 milioni di dollari. A stabilirlo è stato il Tribunale di New York e il verdetto è di frode commerciale nei confronti della Trump Organization. Il giudice Arthur Engoron ha stabilito che Trump ha mentito sul valore dei suoi beni per ottenere condizioni di prestito migliori. La sentenza emessa gli vieta di ricoprire il ruolo di amministratore di qualsiasi società o di contrarre prestiti con le banche dello Stato per i prossimi tre anni. Colpevoli insieme a lui anche i figli, a loro volta condannati a 4 milioni di sanzione e messi al bando da posizioni di leadership aziendale per due anni. Nel verdetto di 92 pagine non si accenna a nessun tipo di pentimento da parte degli imputati ma anzi il giudice parla di “totale mancanza di rimorso e contrizione che rasenta il patologico”. Engoron inoltre ha aggiunto “se non fossero stati puniti avrebbero certamente continuato con le loro frodi. Il rispetto delle leggi deve essere garantito”. Una fortuna nella sfortuna: Trump ha comunque evitato la bancarotta per alcune delle sue società. La sua multinazionale non ha subito una delle conseguenze peggiori: la revoca della licenza commerciale. Una sanzione che potrebbe persino aumentare a 450 milioni di dollari considerato che il taycon dovrà pagare anche gli interessi sui profitti della truffa. Immediata la risposta di quest’ultimo che rilancia le accuse e annuncia, dalla sua tenuta in Florida che farà appello alla decisione: "Un giudice ingiusto dello Stato di New York ha stabilito che devo pagare una penale perché ho costruito una grande azienda", ha dichiarato Trump, descrivendo la sentenza come una caccia alle streghe politica. "Penso che sia un giorno molto triste per tutto il Paese", ha aggiunto. Insieme a lui anche i figli che hanno definito Engoron “un uomo crudele”.