Foto: Reuters
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Nel Sudan è stata violata la tregua per i corridoi umanitari ed è scontro tra i soldati di due generali. Violenze e vittime sono stati segnalati in diverse zone del paese e i civili sono morti sotto il fuoco incrociato. L'Unione Africana ha tentato una difficile mediazione. Lo scontro sanguinoso avviene tra due uomini forti e due eserciti che si contendono il potere tra accuse incrociate di colpo di stato e uno scenario da guerra civile. Da un lato vi sono le forze regolari del generale al Burhan che è a capo del Consiglio di Transizione che guida il Paese, dall'altro le milizie paramilitari controllate dal numero due della giunta Dagalo. Non è chiaro se un esercito stia prevalendo sull'altro ma gli scontri si sono intensificati, secondo quanto riferito dall'inviato ONU per il Sudan Perthes. Un portavoce ha affermato che si sta combattendo contro radicali islamici che vogliono mantenere il Sudan isolato e senza democrazia, e che si sta combattendo affinchè al popolo sudanese sia garantito un processo democratico e perchè sia sostenuto lo stato di diritto nel paese. Fonti di stampa araba hanno indicato che combattimenti con artiglieria pesante sono in corso in particolare nella parte settentrionale e meridionale della capitale Khartoum e nei pressi del Quartier Generale dell'esercito, importante struttura militare di cui le forze di supporto rapido stanno tentando di prendere il controllo al fine di una buona riuscita del golpe. Nel frattempo l'esercito sudanese ha reso noto di avere ripreso la sede della radio e della televisione di Stato a Khartoum, che era finita sotto il controllo dei paramilitari delle forze di supporto rapido. Combattimenti sono stati segnalati anche a Merowe, a circa 400 chilometri a sud della Capitale. Il capo dell'Unione Africana Mahamat si recherà immediatamente in Sudan per concordare un cessate il fuoco, mentre i confinanti Egitto, Sudan del Sud e Kenya si sono offerti per mediare. La Lega Araba terrà una riunione di emergenza al Cairo su richiesta di Egitto e Arabia Saudita.

Franco de Stefani