Foto: Reuters
Foto: Reuters

L'intesa tra esercito e paramilitari in Sudan, su una proroga della tregua per altre 72 ore, è stata mediata anche questa volta da Stati Uniti e Arabia Saudita. Nonostante il cessate il fuoco però, sono stati segnalati degli scontri: aerei militari hanno sorvolato i sobborghi settentrionali della capitale, Khartoum, secondo quanto riferito da testimoni all'agenzia di stampa francese AFP, sono stati uditi anche colpi di mitragliatrice e armi pesanti. Violenze sempre più intense anche nel Darfur, in particolare nell'est della regione che confina con il Ciad, la più colpita insieme alla capitale.
Un testimone ha fatto sapere, sempre all'AFP, che "ospedali, edifici pubblici e centri sanitari sono stati gravemente danneggiati e ci sono saccheggi a ogni angolo di strada". La conferma di saccheggi, uccisioni e incendi di case arriva anche dalle Nazioni Unite.
Il Ministero della Salute sudanese ha intanto aggiornato il bilancio ufficiale delle vittime: i morti sono almeno 512, quasi 4.200 invece i feriti dall'inizio del conflitto tra esercito e paramilitari, che sta andando avanti ormai da 14 giorni. Le persone uccise e ferite però, probabilmente, in realtà sono molte di più.


E. P.