Foto: Reuters
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In base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong sono state messe taglie sugli attivisti pro-democrazia in esilio. La Cina ha accusato il Regno Unito di dare rifugio ai ricercati dopo che il Ministro degli Esteri britannico Cleverly ha criticato la decisione di Hong Kong di offrire taglie per informazioni che portino alla loro cattura. In un comunicato l'ambasciata di Pechino a Londra ha definito una rozza interferenza nello stato di diritto di Hong Kong e negli affari interni cinesi la protezione offerta dalla Gran Bretagna. La polizia per la sicurezza nazionale di Hong Kong ha emesso una taglia di circa 120 mila euro ciascuno su otto personalità molto note del movimento pro-democrazia dell'ex colonia britannica, destinatarie di altrettanti mandati di cattura, due deputati, cinque attivisti e un avvocato. Sono tutti accusati di collusione con forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale, punibile con l'ergastolo. Tutti erano fuggiti dopo la decisione di Pechino di imporre, a fine giugno 2020, la legge sulla sicurezza nazionale per reprimere il dissenso in risposta alle proteste di massa del 2019 a favore delle riforme democratiche, spesso sfociate in violenti scontri. Il governatore dell'ex colonia britannica Lee, parlando degli otto ricercati, ha osservato che l'unico modo per porre fine al loro destino di latitanti è di arrendersi, altrimenti passeranno i loro giorni nella paura. Gli Stati Uniti hanno invitato il governo di Hong Kong a ritirare immediatamente la taglia, rispettare la sovranità di altri paesi e porre fine all'applicazione internazionale della legge sulla sicurezza nazionale.

Franco de Stefani