Foto: AP Photo
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“Mi stanno per arrestare. Non riesco a credere che questa cosa stia accadendo in America” è l’ultimo messaggio pubblicato da Donald Trump sul suo social Truth. In un’affollata aula del tribunale di Manhattan, l’ex presidente è stato accusato di ben 34 capi di imputazione, tra i quali aver falsificato i registri della sua società e aver partecipato ad un complotto per offrire denaro in cambio del silenzio di due donne alla fine della campagna elettorale tenutasi nel 2016. In particolare, si fa riferimento al caso Stormy Daniels: l’atto d’incriminazione, infatti, sostiene che Trump è stato coinvolto in una cospirazione per minare l’integrità delle elezioni. Secondo l’accusa c’è un chiaro legame tra i due fatti, in quanto sostiene che il motivo per cui l’ex presidente “ha commesso il reato di falsificazione dei registri della società è stato in parte quello di promuovere la sua candidatura”.

Riguardo tutti i 34 capi d’accusa, Donald Trump si è dichiarato “non colpevole”, e come ha spiegato il suo avvocato Joe Tacopina “ha pronunciato le parole da solo”. Tacopina si è detto convinto che il caso non andrà a processo, ma che cadrà ancor prima di arrivare davanti a una giuria. Trump all’uscita dal tribunale non ha rilasciato dichiarazioni, ma ha aspetto il ritorno alla sua residenza in Florida, dove si è tenuta una conferenza stampa. "Non ho mai pensato che una cosa del genere potesse accadere in America. L'unico crimine che ho commesso è stato difendere l'America da chi la vuole distruggere". Così ha esordito l’ex presidente davanti ai suoi sostenitori, i quali lo hanno accolto a gran voce. “Non c’è un caso, non c’è niente, il criminale è il procuratore distrettuale” ha continuato, sostenendo che è proprio il procuratore Bragg a voler interferire nelle elezioni del 2024. Ma Trump non si è fermato qui parlando dalla sua proprietà in Florida; infatti, ha aggiunto che l’America “sta andando all’inferno”. Ha continuato poi prendendo di mira l’attuale presidente statunitense Biden, accusandolo di voler iniziare la Terza Guerra Mondiale. “Ne ha commesse di tutti i colori quando era senatore” ha proseguito, facendo riferimento alla questione delle carte top secret trovate nei suoi uffici. Nel frattempo, è stato deciso che la prossima udienza nella quale l’ex presidente dovrà comparire nuovamente nell’aula del tribunale di Manhattan sarà il 4 dicembre.

B.Ž.