Foto: Reuters
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Il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha affermato che le forze di Mosca hanno il controllo del 97% di Lugansk nell'Ucraina orientale. Le forze di Mosca controllano inoltre i quartieri residenziali della principale città orientale di Severodonetsk e stanno combattendo per prendere il controllo di una zona industriale alla sua periferia e delle città vicine, ha detto Shoigu. Notizia in buona parte confermata anche dal presidente ucraino Volidimir Zelensky che ha ribadito - "A Severodonetsk resistiamo, ma i russi sono più potenti".
Pure, il governatore di Lugansk, Serhiy Haidai, ha ammesso che le forze russe controllano la periferia industriale della città. Si combatte strada per strada, casa per casa. Il ministro della Difesa russo, Shoigu ha affermato che le truppe russe stanno spingendo la loro offensiva verso la città di Popasna, a circa 30 km a sud di Severdonetsk, e che hanno preso il controllo di Lyman e Sviatohirsk e di altre 15 città della regione. Il ministro ha affermato che quasi 6.500 soldati ucraini sono stati fatti prigionieri dall'inizio dell'azione militare in Ucraina, di cui 126 negli ultimi cinque giorni.
Un attacco, seppur verbale, lo ha lanciato anche l'ex presidente russo e ora vicecapo del Consiglio di Sicurezza della Federazione, Dmitri Medvedev, che non ha usato mezzi termini per spiegare le sue dure posizioni contro l'Occidente. "Mi viene chiesto spesso perché i miei post sugli occidentali sono così duri. La risposta è che li odio. Sono dei bastardi e vogliono la nostra morte. Finché sono vivo, farò di tutto per farli sparire".
Sul fronte diplomatico, spicca la due giorni del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in Turchia, sul tavolo "questioni regionali e relazioni bilaterali". In effetti, le due hanno bisogno una dell'altra per questioni diverse dalla crisi alimentare e dalla guerra in Ucraina come il Medio Oriente, fanno notare gli esperti. In particolare, la Siria. La Turchia ha bisogno del placet del Cremlino per restare nel nord della Siria, nonostante le due potenze abbiano preso parti opposte nella guerra civile siriana. Ankara, inoltre, ha condannato l'invasione dell'Ucraina ma non si è unita alle sanzioni contro la Russia. In ogni modo aprire i porti ucraini e consentire l'export del grano rappresenterebbe un successo come sottolineato dalla FAO, garantirebbe la stabilità di dozzine di Paesi specie dell'area Medio Orientale.

Corrado Cimador