Foto: SOJ RTV SLO
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La radio inizia il suo secondo secolo di servizio come una delle forme di media più affidabili e ampiamente utilizzate al mondo. La radio ci informa, ci intrattiene, ci trasforma e ci unisce. Mette insieme persone e comunità di ogni provenienza per favorire un dialogo positivo per il cambiamento. Perchè viene istituita la GMR? Ce lo spiega Luigi Cobisi segretario generale Italradio osservatorio della radiofonia internazionale in lingua italiana.

"La giornata nasce una quindicina d'anni fa per iniziativa dell'Accademia spagnola della radio la quale ha proposto all'Unesco di trovare una data per celebrare una giornata mondiale la radiofonia. Va considerato che con il secolo XXI la radio ha cominciato a confondersi in numerosi altri media e di conseguenza dare una sua identità alla radio, una sua maggiore visibilità, una sua comprensione come fenomeno a sé stante non confuso all'interno di altre situazioni, è divenuto effettivamente importante. E il nodo della diffusione è posto in essere. Quindi la Giornata mondiale della radio moderna sostanzialmente si rifà alla prima trasmissione radio delle Nazioni Unite avvenuta nel 1946 proprio il 13 febbraio."

Che importanza ha oggi la radio?

"La radio oggi è andata a infilarsi un po' dovunque, questo significa che la radio è capace di essere ovunque e capace di adattarsi alla modernità, insomma quello che succede all'attualità, senza soffrire di attualismo. La radio effettivamente è un mezzo che è capace di convivere con tutti gli altri mezzi, non da noia a nessuno dunque più facilmente può sopravvivere. Però come? La radio intesa come apparecchio radio che uno aveva sul comodino forse è semi scomparsa, molte persone non ce l'hanno perché la trovano nel computer perché gli esce dalla televisione, mentre invece la radio come apparecchio è importantissimo in macchina dove effettivamente c'è un ascolto assolutamente enorme e anche molte radio si dirigono proprio al pubblico di automobilisti. Sono fenomeni questi che tuttavia non risolvono il problema che invece è andato via via crescendo cioè quello della internazionalità della radio. Ecco oggi la radio ha perso un suo ruolo internazionale perché è più difficile ascoltarla al di là delle frontiere. Radio Capodistria ha la fortuna di avere questa piccola onda media che riesce a coprire una gran parte d'Italia, dell'area Adriatica, dei paesi vicini e dunque è in grado di svolgere un servizio internazionale vero. Ma è quasi unica, perché gli altri si sono via via disfatti di sistemi di trasmissione che invece erano estremamente affidabili. Lo vediamo ora in queste aree di crisi che purtroppo sono sorte vicino a noi, sia nel vicino Oriente che in Europa orientale. Che cosa è successo.. che chi ha potuto ha riacceso i trasmettitori in onde medie, in onde corte, in onde lunghe perfino, è il caso della Polonia. Cioè cosa è successo che dall'esterno di un'area di crisi con mezzi assolutamente affidabili ormai centenari come tecnologie si può coprire queste aree di crisi e questo è estremamente importante perché vuol dire riuscire a mantenere intanto una corretta informazione e soprattutto un contatto con gente che soffre dunque la radio fa compagnia, la radio aiuta a sopravvivere in tante circostanze." (ld)

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