Foto: Getty Images
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L’allarme lanciato dall’Unicef ha evidenziato che tra le 800 mila persone che muoiono ogni anno per suicidio, la maggior parte sono giovani, e che si presenta come quarta causa principale di morte nella fascia d’età tra i 15 e i 19 anni. Un numero significativo che sfiora le 50mila morti annue, infatti secondo i dati diffusi, sono 46mila gli adolescenti che si tolgono la vita ogni anno, più di uno ogni undici minuti. In particolar modo, in Italia, nell’ambito del progetto #WITHYOU, è emerso che il 39% della popolazione soffra di una sintomatologia affettiva ansioso-depressiva, che rischia di sfociare in una definitiva psicopatologia. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Unicef Italia e l’Unità operativa semplice di Psicologia clinica tra il 2022 e il 2023, ha messo in risalto il modo in cui alcuni disordini possano migliorare quando si chiede e si riceve l’aiuto necessario.

Ed è proprio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che l’Unicef ha lanciato una serie di iniziative, tra le quali una pubblicazione rivolta a tutti i bambini e giovani di ogni età, “Parliamo di salute mentale e benessere psicosociale”, che affronta l’argomento della salute mentale e le credenze sul tema, offrendo allo stesso tempo consigli pratici su come chiedere aiuto e dall’altro lato come approcciarsi a chi lo chiede. In aggiunta, è stata creata una petizione che ha già raccolto più di 23mila firme, “Salute per la mente di bambini e adolescenti”, con l’obiettivo di mobilitare l’opinione pubblica in modo che sostenga le raccomandazioni dell’Unicef rivolte ai ministri competenti in materia per “garantire investimenti e azioni di qualità volte a supportare e proteggere la salute mentale di ogni bambina, bambino e adolescente”.

B.Ž.