In corso alla Corte Suprema degli Stati Uniti un'audizione sull'aborto. Il caso specifico di cui si occupa la Corte riguarda una legge del Mississippi che vieta l'aborto dopo 15 settimane di gravidanza, ma la sentenza, attesa nel giugno prossimo, potrebbe avere conseguenze al livello nazionale. Centinaia di manifestanti, sia a favore della legge che contro, si trovano davanti alla sede della Corte. Il Presidente Biden ha dichiarato di sostenere il diritto all'aborto. I dimostranti, riuniti nella piazza davanti alla sede della Corte a Washington, hanno intonato slogan, uno dei quali si riferisce alla sentenza Wade, del 1973, che ha garantito alle donne statunitensi il diritto all'aborto nei primi 3 mesi di gravidanza, e diritti limitati nel secondo trimestre. Il caso specifico di cui sta occupando la Corte riguarda una legge del Mississippi che vieta l'aborto dopo 15 settimane di gravidanza, e viene considerato dai moderati la migliore opportunita' da decenni per ribaltare la sentenza del 1973. Anche se i giudici costituzionali non dovessero spingersi fino a questo punto, potrebbero spianare la strada a nuove restrizioni, il che costituirebbe una vittoria degli attivisti anti-aborto e della destra repubblicana. Il procuratore generale del Mississippi Stewart ha dichiarato davanti alla Corte che tale sentenza ha avvelenato la legge. Nell'analizzare il caso, l'Alta Corte, attualmente con una maggioranza moderata di 6 membri su 9, potrebbe ribaltare la storica sentenza. Secondo tale decisione, riaffermata nel 1992, gli stati non possono vietare gli aborti prima del momento in cui il feto puo' sopravvivere al di fuori dell'utero, stabilito tra 22 e 24 settimane di gravidanza, mentre la legge del Mississippi mette fuori legge gli aborti dalla 15.esima settimana in poi. Sulla questione si e' espresso il Presidente Biden, il quale ha ribadito il suo sostegno alla legge del 1973.

Franco de Stefani

Foto: Reuters
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