Foto: Reuters
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Il Presidente russo Putin si e' recato nella capitale bielorussa Minsk e ha incontrato il suo omologo Lukašenko, secondo quanto riferito dalla televisione di stato russa. I negoziati, secondo i comunicati ufficiali, sono stati incentrati sulle relazioni bilaterali e sui problemi internazionali e regionali. Nel frattempo il portavoce del Cremlino Peskov ha definito invenzioni assolutamente stupide e senza fondamento le ipotesi secondo cui Putin sia andato a Minsk per far entrare la Bielorussia nel conflitto ucraino. Per Putin Minsk non e' solo un buon vicino ma anche un alleato e tutte le questioni economiche vengono risolte sulla base di questi fatti, mentre Lukašenko ha dichiarato che i due Paesi sono pronti al dialogo anche con l'Europa, esprimendo l'auspicio che a Bruxelles prevalga la voce della ragione e si possa passare a una discussione costruttiva sui temi della sicurezza e del futuro ordine mondiale. All'incontro tra i due statisti erano presenti anche le rispettive delegazioni oltre al Ministro della Difesa russo Šoigu, il Ministro degli Esteri Lavrov e il Ministro dell'Energia Šulginov. Lukašenko ha evidenziato che grazie a misure congiunte i due paesi sono generalmente riusciti a superare i possibili effetti negativi della pressione delle sanzioni, che gli esperti hanno svolto un buon lavoro e che vi sono alcuni progressi in quasi tutte le aree interessate. Putin, dal canto suo, ha indicato che Mosca e' pronta a sviluppare progetti nucleari in Bielorussia, continuando ad aiutare Minsk nel suo progetto di sviluppo dell'energia nucleare e che la prima unita' della nuova centrale e' gia' in funzione, precisando che si e' pronti a creare l'industria, a formare il personale nazionale, a sviluppare la scienza di conseguenza, visto che la cooperazione economica e' considerata la priorita' nelle relazioni. A margine del vertice i Ministri della Difesa Šoigu e Khrenin hanno discusso di alcune questioni riguardanti la cooperazione tecnico-militare e del rafforzamento delle capacita' di difesa dei due StatI.

Franco de Stefani