Foto: BoBo
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Jakob Počivavšek ha sottolineato che i sindacati sono favorevoli al fatto che i database vengano unificati e che i vantaggi della digitalizzazione vengano sfruttati al meglio. Al contempo però ha avvertito che "sono state mosse particolarmente tante critiche riguardo la soluzione su cui insiste chiaramente il Ministero della Salute, ovvero che il gestore dei database sia una società di nuova costituzione, finanziata dai fondi dell'Istituto di assicurazione sanitaria". Počivavšek ha spiegato che il Ministero non ha cambiato particolarmente tanto la sua posizione a riguardo.
Inizialmente la proposta prevedeva che il sistema centrale venisse istituito apposta per la nuova azienda pubblica, successivamente, dopo alcuni cambiamenti è emerso che la società sarebbe al 100% di proprietà dello Stato, secondo quando riportato da Radio Slovenia.
Počivavšek ha poi sottolineato anche gli avvertimenti della garante della privacy, Mojca Prelesnik: secondo le sue parole infatti, nella prima proposta di legge non sono stati adeguatamente definiti i rapporti tra la nuova azienda pubblica, gli esecutori dei servizi sanitari, il Ministero della Salute e l'Istituto nazionale di salute pubblica.
La confederazione dei sindacati Pergam comunque non ha ancora avuto visione della proposta completa, ha poi aggiunto Počivavšek; perciò non riesce a valutare in che misura il Ministero abbia tenuto conto degli avvertimenti della garante della privacy, che dovrebbero essere considerati nella versione finale della legge. Inoltre, Mojca Prelesnik non ha ancora commentato ufficialmente le soluzioni proposte durante la sessione del Consiglio economico-sociale, quando lo stesso Počivavšek ha anche sottolineato alcune modifiche nella gestione di dati sensibili.
Secondo l'attuale progetto di legge, l'accesso ai dati di psichiatria, psicologia clinica, ginecologia e genetica medica deve rimanere chiuso, a meno che il paziente non lo consenta espressamente, ha riferito ancora Radio Slovenia.