Foto: Pixabay
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Tra coloro che sabato in Slovenia hanno scoperto attraverso il test PCR di essere positivi al Nuovo Coronavirus c’erano ben 37 malati tra gli studenti tornati tra il 17 e il 18 agosto da un viaggio di maturità organizzato sull'isola greca di Corfù e i loro parenti. Nei test processati ieri sono state rilevati altri cinque contagi riportabili a questo focolaio e perciò gli epidemiologi dell’istituto nazionale di sanità hanno proposto la quarantena per 645 persone.

"Ai genitori, agli educatori e agli studenti chiedo di osservare la quarantena e di non continuare a infettare le persone in Slovenia", ha detto il direttore dell'istituto Milan Krek, augurandosi che tutti rispettino i dieci giorni di isolamento evitando di uscire e di andare magari a feste, come già accaduto in passato, con il rischio di aumentare ulteriormente il numero di contagi. Vista la situazione epidemiologica sempre più seria nel paese, questa volta, per sicurezza, la quarantena di 10 giorni non potrà essere interrotta dopo cinque giorni nonostante un test negativo.

"I guariti dal virus da meno di sei mesi e i vaccinati non avrebbero bisogno di essere messi in quarantena”, hanno spiegato gli esperti dell’istituto nazionale di sanità; ma visto che gli elenchi forniti dall’agenzia di viaggio risultano lacunosi si è scelto di inviare la notifica di quarantena a tutti i partecipanti e parenti, per valutare eventuali esoneri solo in un secondo momento.

In conclusione Krek si è rivolto alle agenzie di viaggio operanti nel paese richiamandole alla responsabilità e a evitare le destinazioni in paesi rossi, visto che da questi è quasi certo che al ritorno qualcuno sia contagiato.

“Non bisogna giocare con il virus”, ha concluso Krek spiegando che “il virus non conosce giochetti. Sa esattamente cosa sta facendo ed è molto disciplinato”, sicuramente più di questi incauti viaggiatori.

Barbara Costamagna