Foto: Pixabay
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Intensa collaborazione bilaterale tra Slovenia e Bosnia Erzegovina, al fine di contrastare le principali minacce criminali che insidiano i rispettivi territori. In diverse località dei due Paesi le rispettive forze di polizia hanno operato numerose perquisizioni in abitazioni ed esercizi commerciali di persone indiziate di essere a vario titolo collegati ad un'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio di danaro. 58 le perquisizioni operate in Slovenia, tra Lubiana, Kranj, Capodistria e Nova Gorica. 36 persone sono sospettate di atti criminali di vario ordine mentre sono oggetto di indagine 42 persone fisiche e 36 persone giuridiche, una persona fisica è stata trattenuta. 13 le perquisizioni, invece, effettuate in Bosnia Erzegovina, tra Sarajevo e Zenica e 13 le persone al momento in stato di fermo. Stando ad indiscrezioni, oggetto di indagine sarebbero diverse transazioni di imprese di costruzioni slovene e di altro tipo, che avrebbero saldato fatture fittizie in Bosnia-Erzegovina a società fantasma, e successivamente recuperato le somme versate. Secondo il portale Necenzurirano tra i sospettati figura anche l'uomo d'affari serbo-americano Milan Mandarić, ex proprietario dell'Olimpija Calcio, che ha gestito diversi progetti immobiliari in Slovenia.


Corrado Cimador