La settimana è stata segnata dal dibattito fiume di oltre 14 ore voluto dall’opposizione e culminato senza votazione. Gli appunti mossi da Janša durante la mozione di sfiducia al governo hanno riguardato principalmente all'accorpamento del Museo dell'indipendenza slovena con il Museo di storia contemporanea, nonché la cancellazione dell'ufficio demografico. Nella mozione, l'SDS ha imputato al governo anche carenze in materia di migrazione clandestina, sanità e assistenza medica, una finanza pubblica inadeguata e clientelismo nelle nomine dei funzionari governativi.
Critiche che sono state respinte punto per punto nella risposta alla mozione. “Ringrazio Janša per aver rispolverato la memoria su tutta le cose alle quali gli elettori hanno detto di NO alle elezioni” è intervenuto il premier Robert Golob dicendo che la mozione è stata strumentalizzata per fare i conti con la società civile. Borut Sajovic, capogruppo del movimento libertà ha detto che lo strumento della mozione è stato strumentalizzato per aumentare l’attrito politico tra le due fazioni e “oltretutto ridicolizza quelli che sono i veri problemi delle persone”. Mentre il Parlamento affrontava la mozione di sfiducia contro il governo, in Piazza della Repubblica andava in scena la manifestazione organizzata dall'Associazione per i valori dell'indipendenza del Paese, dal motto "Raduno per la Slovenia e la verità". Il principale rimprovero scaturito dagli oratori sul palco è stato proprio l'accorpamento dei due Musei con il decreto dello scorso 19 gennaio. Secondo il presidente dell'Associazione, Lojze Peterle, l'indipendenza slovena ha "per la prima volta nella storia riunito il popolo sloveno in uno stato indipendente e democratico sulla base della volontà plebiscitaria e nonostante le divisioni politiche, e rappresenta la realizzazione del suo obiettivo politico più grande". E intanto una nuova manifestazione è all’orizzonte il 25 di aprile
I rappresentanti delle organizzazioni del settore agricolo hanno abbandonato le trattative con il governo. Si dicono molto critici nei confronti della nuova legge sulla tutela degli animali. Non abbiamo più intenzione di partecipare agli incontri con i preposti ministeri ha detto il presidente del sindacato degli agricoltori Anton Medved perché, dice, non concordano con quanto proposto dalla contro parte. La documentazione presentata dal governo propone soluzioni concrete alle questioni aperte nel settore dell'agricoltura, è lacunosa, incompleta, fuorviante, priva di basi legali e professionali ed è inaccettabile per gli agricoltori ha rilevato.

Dionizij Botter

Foto: DZ/Matija Sušnik
Foto: DZ/Matija Sušnik