Confronto tra i candidati sindaco al comune di Isola Foto: Radio Capodistria
Confronto tra i candidati sindaco al comune di Isola Foto: Radio Capodistria

Oggi a confrontarsi sulle onde di radio Capodistria sono stati tutti i candidati sindaco al Comune di Isola che hanno parlato non solo di temi locali, ma anche di regionalizzazione e disaffezione dei cittadini dalla politica.

Igor Crnić (Buono stato) ha ricordato che il punto fondamentale del suo partito è la trasparenza e la partecipazione dei cittadini al bilancio, che deve essere condiviso. Secondo lui Isola è interessante per il suo multiculturalismo, e il Comune deve coinvolgere tutti i cittadini facendoli sentire parte della città.

Vojko Ludvik (Ulivo) ha detto che il suo partito pone in primo piano le peculiarità del territorio, impegnandosi a promuovere i prodotti a km0, con la loro commercializzazione maggiore a livello locale e distribuzione sulle tavole di scuole e istituzioni pubbliche.

Dario Madžarevič (Isola 2030), a partire dal nome della sua lista, ha sottolineato che il loro programma guarda al futuro, puntando sullo sviluppo ad esempio del verde e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.

Aleksej Skok (Social Democratici) ha detto che si candida per migliorare quello che è già stato fatto in questi anni a Isola dal suo partito, aumentando gli investimenti negli impianti sportivi e attingendo maggiormente ai fondi europei e privati per sviluppare ulteriormente Isola.

Mitja Kobal (Partito Democratico), ha affermato che Isola è l'unica località sulla costa che ha ancora la possibilità di sviluppare il turismo senza cementificare troppo le aree agricole o a ridosso del mare; promettendo, inoltre, la costruzione di un parcheggio coperto per i residenti e la costruzione una piscina olimpionica.

Milan Bogatič (Isola del futuro) ha presentato lui e tutti quelli della sua lista come un gruppo di persone che hanno deciso di entrare in politica perché pensano che Isola sia il comune costiero più in ritardo nello sviluppo sia delle infrastrutture sia dell'offerta a turisti e cittadini.

Bojan Zadel (Isola è nostra) ha parlato, invece, della necessità di occuparsi anche dell'entro terra cittadino, per garantire un rilancio di tutto il territorio e per il superamento di una serie di problemi irrisolti come quello delle cosiddette casette abusive presenti sul territorio.

Evgenij Komljanec (Orgogliosi per isola, Partito Centro Moderno, Lega per il Litorale e Uniti per Isola) non ha voluto elencare tutti i progetti poiché secondo lui l'unica differenza tra i candidati è il modo in cui si affronteranno i problemi, definendo l'approccio suo e dei suoi collaboratori innovativo visto che si tratta di persone non provenienti dalla politica tradizionale.

Manca Vadnjal (Isola è nostra) ha affermato che il comune di Isola in questi anni ha dimenticato i cittadini, mentre bisogna rimetterli al centro; assicurandogli una vita qualitativamente migliore attraverso investimenti a breve e lungo termine

Danilo Markočič (Desus) ha detto che visto che come è noto per lo sviluppo della città i fondi a disposizione sono minimi, bisognerà rivolgersi sempre più alla progettazione europea, per la quale, ha ricordato, si sta lavorando a livello ministeriale per agevolare le richieste e la distribuzione dei fondi.

LA CRISI DEI PARTITI TRADIZIONALI

La presenza di così tante liste civiche in questa tornata amministrativa ad Isola è stato motivo di riflessione. Per Kobal questo avviene perché in Slovenia è ancora in corso un processo di democratizzazione della società, i cui risultati si vedranno forse tra dieci anni. Mentre per Zadel il fatto che i partiti abbiano sempre meno successo a livello locale è causa della cattiva percezione che è stata diffusa dai media in questi anni. Danilo Markočič ha detto che per quanto riguarda lui e il suo partito, il Desus, in questi anni si è invece registrato un aumento nelle preferenze e nel numero di consiglieri. Per Milan Bogatič tutto si spiega con il fatto che i partiti tradizionali, almeno a Isola, hanno deluso i cittadini e perciò ci si rivolge alle liste civiche sperando che facciano meglio, anche perché per una lista indipendente è più facile collaborare con tutti. Igor Crnić e Manca Vadnjal hanno rivendicato il fatto di appartenere a partiti "apolitici", ossia non ideologici ed aperti a tutte le istanze.

IL CENTRO CULTURALE

Per il vicesindaco uscente Aleksej Skok il primo investimento da fare per la città è il nuovo centro culturale. Zadel è intervenuto per dire che anche lui è d'accordo con questa proposta, sottolineando, però, che proprio il partito di Skok, da decenni alla guida della città, non ha fatto nulla in questi trenta anni per questo progetto che è in cantiere da tempo. Evgenij Komljanec è intervenuto dicendo che il centro culturale però deve diventare un centro multifunzionale, perché solo così di potrebbero riequilibrare i costi con i benefici e diventare un punto di riferimento culturale per tutta la costa. Dario Madžarevič ha invitato a non parlare solo della struttura, ma ad iniziare a pensare ai contenuti con il quale bisognerà riempire il centro.

LA REGIONALIZZAZIONE

Mitja Kobal ha lanciato il tema della necessità di fare maggiori pressioni per la regionalizzazione della Slovenia. Secondo lui il fatto che non esistano regioni o province è un problema di ordine pratico. D'accordo con lui anche altri candidati. Igor Crnić ha ricordato che gli articoli 140 e 143 della Costituzione slovena permetterebbero una suddivisione del territorio in regioni e che il suo partito pensa che bisogna andare verso questa prospettiva per aumentare il potere della popolazione locale rispetto al centro. Vojko Ludvik ha affermato di rappresentare quello che lui definisce il partito dell'Istria Slovena, e che perciò non può che essere d'accordo con la creazione delle regioni; un progetto secondo lui ostacolato che in questi anni dai partiti tradizionali che perderebbero parte del loro potere.

IL RAPPORTO CON LA CNI E IL BILINGUISMO

Vojko Ludvik ha parlato di rapporti perfetti con la locale Comunità degli Italiani. Una convivenza eccezionale, ribadita anche da Skok che ha definito la minoranza una presenza importante, la cui lingua deve essere difesa migliorandone l'insegnamento nelle scuole. Kobal ha constato che l'italiano sta perdendo terreno e che ormai ad Isola manca sia a livello visivo sia uditivo. Per lui la rinascita dovrebbe ripartire dagli italiani stessi che dovrebbero iniziare ad usare la loro lingua pubblicamente. Markočič ha detto che, invece, la responsabilità di fare rispettare i diritti delle minoranze spetta tutta alla maggioranza, che deve applicare quanto sta scritto nella costituzione e trovare le soluzioni. Madžarevič ha affermato che, però, non si tratta di un problema solo dell'italiano ma anche dello sloveno il cui uso sta venendo meno sul territorio. In generale tutti i candidati ammettono che i ventenni e i trentenni non parlano più l'italiano, giustificandolo con il fatto che oggi l'italiano serve meno. L'unico ad avere un'opinione diversa è Igor Crnić che ha parlato di una mancanza della cultura della tolleranza, come dimostra il fatto che sotto il post della sua presentazione televisiva in italiano postato su Facebook sono comparsi degli insulti.

Barbara Costamagna