Foto: Martegani
Foto: Martegani

Mancano ancora più di due anni e mezzo al 2025, ma la macchina organizzativa dell’evento destinato a cambiare il volto, e forse anche la storia, di Gorizia e Nova Gorica è già operativa.
In un evento pubblico organizzato in piazza Transalpina, o piazza Europa, gli stessi sindaci delle due Gorizie, Klemen Miklavič e Rodolfo Ziberna, hanno presentato i nuovi vertici delle organizzazioni create per gestire l’avvicinamento alla Capitale europea della Cultura 2025, l’Ente pubblico GO! 2025 e il Gruppo europeo di cooperazione territoriale, GECT GO, Kaja Širok e Romina Kocina.
Un po’ tutti gli interventi hanno concordato sul fatto che quella del 2025 non è una designazione a Capitale della cultura come le altre: è la prima a cavallo di un confine, che premia un’area multiculturale, e che può essere un messaggio anche in questi giorni difficili, come conferma Kaja Širok. “La nomina a capitale europea di Nova Gorica e Gorizia è una cosa veramente speciale, perché è la prima Capitale europea che valica un confine. Finora le capitali europee si sono sempre svolte dentro un'unica città, al massimo c’è stato qualche progetto in un'aree un po' più vaste, ma qui parliamo di 13 comuni che hanno sottoscritto l'idea di aderire insieme alla Capitale europea, da una parte all'altra del confine. Stiamo parlando di due città con una storia molto diversa, molto complicata, che stanno cercando, tramite la cultura, di valorizzare e sviluppare un settore nuovo nel futuro delle due città: la co-creazione di un centro culturale, qui in piazza Transalpina o piazza Europa, che sta proprio sulla frontiera, tramite il quale i cittadini di ambedue le città potranno aderire insieme a vari progetti, e partecipare attivamente alla creazione della capitale europea, un centro culturale che si basa sui valori europei. Questa è la cosa più importante: cercare di valorizzare nel 2022 e negli anni prossimi i valori europei. Proprio in questi giorni dobbiamo sottolineare che la cultura non ha barriere, ed è un mezzo di per creare e condividere le stesse emozioni”.

Foto: Martegani
Foto: Martegani

Il 2025 non è però la tappa finale del viaggio, anzi, come ricorda Romina Kocina, è solo il punto di partenza per un nuovo futuro non solo per le due città, ma per tutto il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia, un processo che dovrà coinvolgere soprattutto le giovani generazioni: “L'anno della cultura - dice - è il momento in cui deve partire una nuova normalità, quella che noi semineremo nei prossimi mesi e anni. Metteremo insieme ad esempio una serie di servizi transfrontalieri che dovranno rimanere anche dopo il 2025, come pacchetti turistici, ricettività e tutta una serie di settori che si devono preparare per ospitare l’afflusso di persone che ci aspettiamo. A Matera è accaduto così: l’organizzazione non è morta nel 2019, vivono ancora oggi dei risultati che hanno ottenuto in quell'anno. Questo è quello che ci aspettiamo anche per il nostro territorio e dobbiamo lavorare convinti che quello che stiamo facendo ora sia veramente un'opportunità e un beneficio per tutto il territorio per gli anni a venire. Sicuramente il fatto di avere due amministrazioni in due nazioni diverse sarà da tenere in conto: potrebbe riservare delle complicazioni, ma è dall'altro lato abbiamo la forza di essere in due e questo può essere invece una leva proprio per superare le eventuali difficoltà che si possono incontrare nel percorso”.
Presenti alla Conferenza Stampa anche i due primi cittadini, Klemen Miklavič e Rodolfo Ziberna, che hanno sottolineato come questi mesi siano critici per avviare l’organizzazione dell’evento. “Mettiamo assieme – ha detto Ziberna - due anelli essenziali per far partire la macchina organizzativa. Il nostro obiettivo è arrivare pronti al 2025, ma soprattutto trasformare le due città”. “Noi – ha aggiunto Miklavič - stiamo indicando quale dovrebbe essere la continuazione dell’integrazione europea, dobbiamo diventare un esempio, e siamo determinati a far durare la collaborazione fra le due città in modo permanente”. Una visione su cui concorda anche Paolo Petiziol, Presidente del GECT GO, secondo cui l’obiettivo dovrà anche essere quello “di fare di Gorizia e Nova Gorica la capitale di tutte le Capitali della cultura d’Europa, con un hub proprio nella piazza simbolo delle due città”.

Alessandro Martegani