In generale la situazione epidemiologica in Slovenia sta migliorando. Lentamente, ma l'andamento è chiaro. Tanto che il direttore dell'Istituto nazionale per la salute pubblica, Milan Krek, non esclude allentamenti alle misure restrittive già a partire dalla prossima settimana. "Aspettiamo che i ricoveri nei reparti Covid siano meno di 1200". Nell'ultimo aggiornamento di venerdì erano 1224 con un calo di 42 rispetto alla giornata precedente. Altra condizione che il numero medio settimanale dei contagi scenda sotto i 1350; venerdì ci si era fermati a quota 1424, mentre sotto capodanno la cifra superava le 2000 unità.
"Cinque regioni - ha detto Krek - hanno dati epidemiologici che potrebbero consentire la riapertura delle scuole per gli alunni delle prime tre classi elementari". Tra queste anche la carsico-costiera. Ricordiamo che i bambini sono a casa ormai dal 26 ottobre. "Ma è presto per esprimersi nei dettagli - dice Krek - dipende se l'attuale trend al ribasso dei contagi continuerà", tenendo d'occhio i ceppi mutati del virus che si stanno diffondendo nel mondo. Di certo c'è solo che in Slovenia scatta proprio oggi la nuova proroga di 60 giorni dello stato di epidemia. L'appello a non raggiungere i centri montani, per evitare gli assembramenti verificatisi la scorsa settimana, è stato ascoltato. Ieri sulla neve c'era meno gente.
Da segnalare infine la positività al test PCR del direttore generale della polizia Igor Jurič come anche quella del capo dei servizi segreti Janez Stušek. Visto che venerdì Stušek aveva preso parte alla seduta della Commissione di vigilanza sui servizi d'intelligence, tutti e nove i membri dell'organismo parlamentare devono ora sottoporsi al test. Gli sviluppi potrebbero determinare uno slittamento del voto sulla sfiducia costruttiva al governo Janša in programma per mercoledì.
Alberto Cernaz

Foto: BoBo
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