Inevitabilmente è stata l'invasione russa il tema principale affrontato dai politici sloveni nell'ultima settimana. "Fermare Putin in Ucraina per scongiurare possibili pericoli per la Slovenia" è questo il messaggio che hanno ribadito il premier Janez Janša via Twitter e il Ministro della difesa Matej Tonin durante un confronto sul conflitto avvenuto alla Tv nazionale. Il presidente del governo si è detto convinto che la difesa dell'Ucraina sia importante per la Slovenia, per l'Europa e per il mondo. Se Kiev resisterà, così Janša, si potrà contare sui negoziati, altrimenti vi potrebbe essere un effetto domino che, dopo l'Ucraina, vedrebbe cadere la Moldova e probabilmente la Georgia. Janša ha aggiunto che si è molto vicini a un grave conflitto che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. "Una sconfitta dell'Ucraina aprirebbe la strada a una nuova guerra fredda" ha detto Tonin aggiungendo che la Slovenia aiuterà l'Ucraina inviando armi.
Ormai tra i principali temi della campagna politica per le politiche del 24 di aprile è entrato di prepotenza il conflitto russo-ucraino, secondo le forze del centro sinistra questo tema viene strumentalizzato dal centrodestra "La Slovenia fa bene ad invitare gli aiuti e anche le armi, ma la guerra non può essere strumentalizzata per la campagna elettorale" ha detto Marjan Šarec puntando il dito sulla manifestazione che si è svolta in Piazza del Congresso a Lubiana in supporto all'Ucraina che è stata organizzata dall'Associazione Lubiana-Kiev, a questa sono intervenuti oltre all'ambasciatore ucraino Borodovych, il premier Janša, Tonin e l'altro vicepremier Zdravko Počivalšek. A testimoniare una profonda polarizzazione della società slovena, o meglio dell'elettorato è stata appunto la necessità di organizzare due manifestazioni distinte, un'altra non autorizzata si è svolta infatti il giorno prima, organizzata da una serie di ONG in Piazza della Repubblica dove solitamente hanno luogo le proteste antigovernative. Anche qui sono sati lanciati appelli per la cessazione delle ostilità.
Janez Janša durante la settimana è pure stato interrogato dalla Commissione d'inchiesta della Camera di Stato sul presunto riciclaggio di denaro nella Nova KBM e il presunto finanziamento illegale del Partito democratico. Janša ha respinto tutte le accuse affermando che la gestione finanziaria del partito si è sempre svolta nel rispetto delle Leggi.
In agitazione intanto il mondo scolastico, la prossima settimana, il 9 di marzo, si svolgerà lo sciopero del settore, annunciato dal segretario generale del sindacato istruzione, scienza e cultura, Branimir Štrukelj. Due le rivendicazioni, l'aumento salariale di tutti i dipendenti e un nuovo accordo sul lavoro straordinario. A livello locale invece hanno suscitato scalpore le affermazioni della premier Janša e del Ministro delle infrastrutture Vrtovec i quali hanno ipotizzato la necessita di realizzare il rigassificatore sulla costa slovena con l'obiettivo di limitare la dipendenza energetica europea dalla Russia. Fermamente contrari i quattro sindaci dei comuni costieri e i deputati i quali sostengono che l'impianto distruggerà il mare e danneggerà il turismo dell'area.

Dionizij Botter

Janez Janša Foto: BoBo
Janez Janša Foto: BoBo